Il tempo della clemenza di John Grisham

Mondadori pubblica, nella collana “Omnibus”, Il tempo della clemenza (2020, titolo originale A Time for Mercy, traduzione di Luca Fusari e Sara Prencipe), il nuovo romanzo dell’autore statunitense John Grisham, nato a Jonesboro (Arkansas) l’8 febbraio 1955, universalmente riconosciuto come il re del legal thriller.

“Drew e Kiera non avevano più tempo. Il momento era arrivato, la loro unica possibilità di salvezza era a portata di mano, e Drew doveva agire”.

Clanton, Ford County, Mississippi 1990. Drew Gamble aveva sedici anni, per la sua età era minuto e detestava la violenza in tutte le sue forme. Nonostante ciò, l’adolescente quella sera di marzo aveva compreso che per lui il momento di uccidere era arrivato quando aveva visto sua madre in cucina distesa a terra, immobile. Il vice sceriffo Stuart Kofer, dal comportamento impeccabile in servizio, era un uomo violento, convinto che la sua casa fosse il suo castello.
Stuart era sempre stato un attaccabrighe e conosceva la prima regola: colpiscili al mento e sono secchi. Da circa un anno l’uomo viveva con Josie e i suoi due figli, Drew e Kiera di due anni più giovane del fratello. Due fratelli che avevano padri diversi e che spesso erano costretti ad ascoltare inorriditi la madre subire l’ennesimo pestaggio. La violenza stava aumentando e gli abusi erano sempre più frequenti. Avevano pregato la madre di lasciare quella casa e lei aveva fatto promesse, ma tutti e tre sapevano che non avevano un posto in cui andare. Josie aveva rassicurato i figli che le cose sarebbero migliorate, che Stu era un brav’uomo quando non beveva, e che lei era decisa a guarirlo con il suo amore. Invano.

Ecco perché Drew, piccolo, sventurato ragazzino, aveva sparato alla tempia sinistra del vice sceriffo mentre era disteso a letto, reso incosciente a forza di bere. Un minorenne aveva agito in modo impulsivo per proteggere la sorella e vendicare la madre, commettendo un omicidio, rischiando così la pena di morte. Il probabile processo si sarebbe svolto in un clima ostile, perché gli abitanti della Ford County consideravano come intoccabili i poliziotti. A questo punto era ovvio che il giovane Drew più che di un avvocato difensore aveva bisogno di un angelo custode.

“Possono trattarlo come un adulto e sbatterlo nel braccio della morte?”

Nato in una famiglia modesta del Sud, avvocato di professione, membro della Camera dei Rappresentanti del Mississippi per i Democratici dal 1984 al 1990, trentasei thriller giudiziari all’attivo tradotti in quarantadue lingue, John Grisham, da sempre sensibile a grandi temi sociali quali il razzismo, la povertà e gli abusi delle industrie farmaceutiche, del tabacco o del carbone, ogni anno comincia un romanzo il primo gennaio e scrive per cinque ore cinque giorni a settimana.
In queste avvincenti pagine, l’autore riporta sulla scena l’avvocato Jake Brigance, già protagonista de Il momento di uccidere (il romanzo più bello di Grisham) e de L’ombra del sicomoro. È stato Brigance, cinque anni prima, a essersi occupato dell’ultimo caso di condanna a morte per omicidio nella Ford County. Nessuno ha dimenticato il processo all’afroamericano Carl Lee Hailey, senza ombra di dubbio il momento più glorioso di Jake era stato il verdetto di non colpevolezza per l’accusato. E, cosa ancora più importante, in tutta la contea non c’era nessuno abbastanza competente da rappresentare un cliente destinato alla pena capitale. Un caso che avrebbe potuto creare problemi all’ambizioso ma sempre corretto Brigance, ma la sete di giustizia dell’avvocato era più forte di qualsiasi timore o perplessità. Quindi era improbabile che il giudice Omar Noose, amico e mentore di Jake, nominasse un altro difensore nello scarsamente dotato ordine degli avvocati della Ford County. Ecco perché a trentasette anni Brigance stava cercando di farsi la reputazione dell’avvocato che rischiava e vinceva.

“Tutti hanno diritto a un avvocato!”.