Il tempo della speranza
- Autore: Brigitte Riebe
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Fazi
- Anno di pubblicazione: 2022
Nella collana “Le strade”, Fazi pubblica Il tempo della speranza (titolo originale Die Schwestern vom Ku’damm: Tage der Hoffnung, traduzione di Teresa Ciuffoletti e Viola Savaglio) dell’autrice tedesca Brigitte Riebe. Si tratta del terzo capitolo dopo Una vita da ricostruire (Fazi 2021) e Giorni felici (Fazi 2021) di una trilogia bestseller tutta al femminile, che ha venduto in Germania 200mila copie, con tutti e tre i volumi in classifica.
“Di una cosa è certa, non dimenticherà mai Parigi”.
Berlino, febbraio 1958. Florentine, la più giovane delle sorelle Thalheim, era appena tornata a casa dopo un lungo soggiorno nella capitale francese. Lì la giovane aveva ammirato i riflessi argentei della Senna nelle notti invernali, quando cadono i primi fiocchi di neve, il cielo che, a volte, al tramonto si tingeva di mille sfumature viola, le colombe di Notre-Dame con il loro soffuso tubare. Ascoltato le note malinconiche della fisarmonica nelle serate trascorse al Quartiere Latino, e imparato al corso di nudo artistico da monsieur Colbert, che aveva insegnato a Florentine ad affinare le sue capacità d’osservare i dettagli.
Impossibile dimenticare le notti d’amore con Pascal nella mansarda gelida, che era diventata il loro nido. Poi Pascal aveva deciso di rinunciare all’arte per tornare a Lione dai genitori e accettare un lavoro sicuro. Forse per Florentine era meglio tornare dai suoi genitori nella bella villa di Branitzer Platz, o forse era preferibile andare da Rike a Charlottenburg, nella casa di Giesebrachtstraße dove la più intelligente delle sue sorellastre viveva con Sandro, il marito italiano, e i figli Anna e Matteo. Non era neanche da scartare l’opzione Silvie, che era stata spesso sua alleata, ma dopo il matrimonio e la maternità era diventata meno ribelle e più borghese. Flori non moriva certo dalla voglia di passare del tempo con il piccolo e suo marito, l’editore.
Dopo un periodo di smarrimento, Florentine aveva compreso che doveva tornare a Berlino, dalla sua famiglia.
Adesso la ragazza era tornata ma il suo futuro appariva alquanto incerto. Ora che ci pensava bene, le sue sorelle, Rike e Silvie non potevano essere più diverse una dall’altra, la prima assennata si era occupata della ricostruzione dei Grandi magazzini della moda Thalheim bombardati durante la II Guerra Mondiale ed era in grado di affrontare qualsiasi problema. Silvie, dal canto suo, sensuale ed estroversa, stava riscuotendo un grande successo alla radio e con il suo charme riusciva ad ammaliare chiunque.
“Cosa resta dunque a lei, la più piccola delle Thalheim?”
Nel capitolo conclusivo di questa coinvolgente trilogia tutta al femminile, sono arrivati gli anni Sessanta del “Secolo Breve”. È il tempo della speranza, di costruire il proprio futuro. Ma ombre minacciose incombono su Berlino, perché le tensioni politiche tra Est (Russia) e Ovest (Stati Uniti) rischiano seriamente di dividere la città in due blocchi senza possibilità di comunicazione tra loro. Se è vera la “teoria dei corsi e dei ricorsi storici” di Giambattista Vico, il romanzo appare tragicamente attuale.
Evidentemente l’uomo non ha ancora imparato dai propri errori. Resta memorabile, e nel romanzo viene citata, la frase pronunciata il 26 giugno 1963 a Berlino Ovest dal presidente statunitense John F. Kennedy durante il discorso tenuto a Rudolph-Wilde-Platz in occasione della visita ufficiale alla città.
“Ogni uomo libero, ovunque si trovi, è cittadino di Berlino. E pertanto, come uomo libero, sono orgoglioso di poter dire: ’Ich bin ein Berliner’ (’io sono un berlinese’).”
Il Muro di Berlino, simbolo tangibile della Cortina di Ferro, eretto da parte del governo della Germania Est per impedire la libera circolazione delle persone verso la Germania Ovest, divise la città per 28 anni, fino al 9 novembre 1989, giorno in cui il governo tedesco-orientale si vide costretto a decretare la riapertura delle frontiere con la Repubblica Federale, preambolo alla riunificazione tedesca avvenuta il 3 ottobre 1990, dopo le prime elezioni libere tenutesi il 18 marzo 1990 nella Germania dell’Est.
“Contrariamente a quanto avevano sperato alcuni ottimisti sia a Est che a Ovest, l’incubo non cessò. Anzi: il Muro di Berlino venne ampliato, anche in altezza, e rinforzato con il filo spinato e la cosiddetta ‘striscia della morte’, una lingua di terra dotata di illuminazione notturna, torrette di guardia e, in alcuni punti, assi di legno alte qualche metro”.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il tempo della speranza
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