Il tessitore di sogni
- Autore: Daniele Ramadan
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2015
Un romanzo sorprendente, una scrittura limpida, scorrevole e allo stesso tempo poetica, una lettura che sembra delineare le scene di un film. Si rimane coinvolti dalla curiosità di andare fino in fondo, di arrivare subito alla fine del libro. Il tessitore dei sogni è il nuovo romanzo di Daniele Ramadan, un giovane scrittore toscano, pubblicato da Mauro Pagliai nella collana Biblioteca di Letteratura, fondata nel 2000 da Enzo Siciliano.
A soli ventidue anni, nel 2013, il nostro autore, un vero talento letterario, aveva sorpreso critici e lettori con il suo romanzo d’esordio Il Dio del mare. Ora riprova a stupire con una trama davvero originale, un piccolo mondo narrato attraverso la vita e i cambiamenti dei suoi protagonisti nel passare degli anni, dal 1996 al 2006, in una Liverpool grigia e piovosa.
“Durante il mio soggiorno a Liverpool sono entrato in molti bar. In uno di questi mi sono imbattuto in Mr. Coleman… abbiamo discusso una notte intera su cosa fosse possibile scrivere e cosa no… Più tardi, quella notte, mi hanno chiesto se fosse possibile scrivere un film. Non so cosa abbia scritto di preciso, se la storia di un uomo e di una bambina che cresce o la macchia indelebile di una città inglese, se una fiaba moderna o un romanzo contemporaneo. Quello che so con certezza è che ho provato a scrivere un film, e che più o meno fa così. “
Il tessitore di sogni è il soprannome dato a Benjamin, noto scrittore che vive in un mondo tutto suo, di pensieri e fantasie. Si sveglia spesso all’alba per lavorare al suo nuovo romanzo. Scrive qualcosa, poi guarda fuori oltre la finestra, poi scrive di nuovo qualcosa.
Quanta vita si coglie guardando oltre la propria finestra, una sequenza di quotidianità che si svolge oltre il giardino, lungo la fine della strada, nel palazzo di fronte. La stazione radio è ferma sulle frequenze di Radio KKBL e la musica in sottofondo è My favorite things di John Coltrane. Storie o semplici racconti potrebbero nascere dalla sola osservazione, è la sua riflessione. La signora Zalinski, di origine polacca che ancora non comprende bene l’inglese, dal terrazzo di fronte saluta e stende il bucato; lo sguardo cade poi sulla finestra bianca e tirata a lucido dell’astuto e interessato agente Francois Delacroix; e poi sul furgoncino di frutta e verdura all’angolo della Church Alley, che ha inevitabilmente rallentato il traffico di prima mattina. Benjamin cerca l’ispirazione ovunque, nelle parole di Violet, la sua compagna che ama da sempre, o in una passeggiata giù al porto, seduto su quella panchina logora e gelida, che considera ormai sua, ad osservare l’oceano in lontananza.
“A Ben piaceva che Violet fosse i suoi occhi. Forse era anche il suo cuore. Lui se ne stava seduto alla macchina da scrivere e lei in piedi appoggiata al davanzale… stampati su quello sfondo di tutti i giorni Violet vedeva posti e persone che forse sarebbero potuti esistere soltanto all’altro capo del mondo. Sognava in quel modo, Violet. Ben dal canto suo si fermava e la guardava in silenzio, ascoltandola…”
Poi c’è Claudia, pittrice di talento, che è indaffarata nell’allestimento della prossima mostra al Saint James Palace, pensieri e ricordi le affollano la mente. Da uno dei corridoi arriva il suono armonico di una radio lasciata accesa. È My song di Keith Jarrett.
Claudia è ferma ad osservare la sorellina Eden, ha solo otto anni e riposa nel letto, infagottata nelle coperte sotto le quali la madre, durante i temporali, la stringeva a sé e le raccontava dolcemente la strana natura dei colori. Toccherà a lei ora accudirla e provvedere alla sua crescita. Una vera famiglia di pittrici, riflette Claudia mentre la osserva dormire, perché anche Eden sembra possedere un vero e proprio talento artistico. Tanti altri saranno i protagonisti i cui destini si intrecceranno nel bene e nel male nel corso di questi anni, durante i quali la città di Liverpool si vestirà a nuovo mantenendo il cielo uggioso; Eden è divenuta una pittrice famosa e davanti ad una tela bianca non manca di ricordare la sorella Claudia; la musica di sottofondo è sulla stessa frequenza di Radio KKBL con le note senza tempo di Marcus Miller e Wilson Pickett; e poi ritroviamo Benjamin che, smarrito e perso d’amore, spera di incontrare Violet al Sefton Park, come quel giorno di dieci anni prima quando l’aveva vista la prima volta.
“È gente strana, chi vive per scrivere storie. Lo era anche Benjamin Crichton… forse tutta quella nostalgia alla fine gli piaceva, perché aveva trovato l’unica maniera di vivere ancora con Violet e questa volta non una vita vera ma una vita di carta dove lui era davvero un asso e nella quale non si faceva fatica a vivere.“
Il tessitore di sogni di Daniele Ramadan è un bellissimo romanzo introspettivo, le cui storie di amore e di dolore sanno emozionare e coinvolgere il lettore. Un libro lirico con tanta buona musica.
Il tessitore di sogni
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