Il vestito dei libri
- Autore: Jhumpa Lahiri
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Guanda
- Anno di pubblicazione: 2017
La particolare riflessione del Premio Pulitzer Jhumpa Lahiri sul significato delle copertine dei libri rivela caratteristiche sconosciute sulla personalità dell’autrice, nata a Londra da genitori bengalesi e cresciuta negli Stati Uniti. È certamente vero che un dettaglio, in talune circostanze, rivela più di mille parole; così, allo stesso modo, un libro può dire molto sull’autore, sul suo modo di concepire la creatività.
Accade con “Il vestito dei libri” in cui Jhumpa Lahiri risale alla sua infanzia e racconta il suo anelito a possedere una divisa come quella che i suoi cugini a Calcutta usavano per andare a scuola:
“Per quanto fossero semplici e funzionali, trovavo le divise dei miei cugini splendide, fascinose. (…) Ogni uniforme significava l’appartenenza a una scuola ben precisa. (…) Sognavo uguaglianza, perfino invisibilità”.
Il suo tormentato rapporto con gli abiti da indossare è stato trasposto nella scelta delle copertine dei suoi libri, quando è diventata scrittrice si è resa conto che
“ciò che viene messo addosso alle mie parole - le copertine dei libri - non è una scelta mia”.
L’autrice analizza, in particolare, il processo creativo che sta alla base della realizzazione delle copertine: differenzia infatti la “sovraccoperta” e la “copertina”. La prima:
“quella che in italiano si chiama sovraccoperta in inglese si chiama “Jacket”, giacca. Una giacca fatta su misura, concepita e creata apposta per coprire e confezionare un libro. Dovrebbe calzare a pennello”.
La seconda, invece,
“è la prima rappresentazione del libro sia visiva che promozionale. Rappresenta una lettura collettiva del grafico di varie persone della casa editrice”.
E ancora:
“serve ormai per identificare e anche individuare un libro, per inserirlo in uno stile o in un genere. Per abbellirlo, per renderlo efficace nella vetrina di una libreria. Per incuriosire e far fermare un passante per strada, attirandolo dentro affinché prenda in mano il libro, affinché lo compri”.
Ovvero le copertine fanno di un libro ciò che è, lo raccontano. Per un autore la copertina è un saluto: è terminato, sta per salpare verso le librerie e lì inizia una vita propria.
Si apre un nuovo percorso, fatto di parole e di immagini, in costante dialogo tra loro, nel quale ci si immerge con una certezza:
“La copertina perfetta non esiste”
e non dura per sempre come i nostri vestiti. Una lettura piacevole, breve, che squarcia il velo su un aspetto poco conosciuto dei libri.
Il vestito dei libri
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