Il villaggio perduto
- Autore: Daniela Sacerdoti
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Newton Compton
- Anno di pubblicazione: 2022
Il villaggio perduto (Newton Compton 2022, titolo originale The Lost Village, traduzione dell’autrice) è un romanzo di Daniela Sacerdoti, pronipote del celebre scrittore Carlo Levi (Torino, 29 novembre 1902 – Roma 4 gennaio 1975). La scrittrice, nata a Napoli e cresciuta in Piemonte, negli ultimi anni ha vissuto in Scozia, laureata in Lettere classiche e già insegnante di italiano, latino e greco, scrive sia in italiano sia in inglese e i suoi libri vengono venduti in dodici Paesi.
“E ora eccomi qui, mentre mi imbarcavo su un aereo in volo verso l’Italia, miglia e miglia sopra l’oceano. Quanto sarei stata via? Non ne avevo idea”.
Aeroporto LaGuardia, New York 2006. Luce Nardini, quarantatré anni, capelli scuri a caschetto e occhi castani, era in procinto di partire per l’Italia perché stava passando un periodo in cui si sentiva come alla deriva. Luce e il marito Ethan si erano lasciati tre anni prima e la comunicazione fra loro era ancora complicata. Inoltre suo figlio Eli, diciannove anni, si era trasferito a New York qualche mese prima per studiare fotografia e regia all’università e per la prima volta nelle loro vite madre e figlio sarebbero stati lontani l’uno dall’altra.
La sua scelta del percorso di studi non aveva sorpreso Luce:
“Ero una fotografa di matrimoni e realizzavo ritratti”.
Fin da piccolo Eli aveva accompagnato in studio o nelle varie location la madre, imitandola con macchine fotografiche giocattolo. Ora Luce viveva sola e si era lasciata l’amore alle spalle nonostante gli sforzi delle sue amiche di presentarle gli amici single dei loro mariti. La donna riteneva di avere una vita piena, con un lavoro che adorava e un solido gruppo di amicizie. Invece, da quando il figlio se n’era andato, la casa era vuota. Inoltre aveva cominciato a fare un sogno ricorrente in cui percorreva una strada stretta, che la conduceva davanti a una vecchia casa la cui porta era incorniciata da rose bianche rampicanti. Un sogno così vivido da sembrare reale, che non riusciva a togliersi dalla testa. Solo in seguito si era ricordata che la madre Angela, di origine italiana, le aveva raccontato che intorno alla porta della sua casa d’infanzia c’erano delle rose bianche, che riempivano l’aria del loro dolce profumo. Luce si era sempre chiesta il perché la madre si intestardiva a tagliare fuori entrambe dalla sua famiglia italiana.
“Anche se questo romanzo è basato su eventi reali, in particolare, il terremoto che ha colpito l’Italia centrale nel 2016, tutte le storie e i personaggi sono frutto della mia immaginazione”, precisa l’autrice, che ha conquistato oltre un milione di lettori inglesi, alla fine del volume. Narrato su due piani temporali, il romanzo gode di una giusta miscela di mistero, passione, bugie e segreti troppo a lungo celati, catturando l’attenzione fino all’ultima pagina.
Colpisce Luce che avverte il dovere di compiere con coraggio un viaggio di scoperta per Angela e per sé stessa, indagando nel passato della sua famiglia sugli inganni intrecciati.
“Quanto sarei stata via? Non ne avevo idea. Non ancora. Ora non potevo più voltarmi indietro”.
Il villaggio perduto
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