Il volto delle donne. Conversazione con Dacia Maraini
- Autore: Dacia Maraini
- Anno di pubblicazione: 2010
Ne "Il volto delle donne. Conversazione con Dacia Maraini" (Edizioni della Sera, 2010), Stefano Giovinazzo e Alessandra Stoppini dialogano con Dacia Maraini sulle donne, sulle loro forze, sulle loro debolezze, tra letteratura e cronaca.
Dacia Maraini ha sempre difeso le donne, forte di una famiglia sui generis: il padre Fosco, etnologo conosciuto, e la madre Topazia, discendente da un’aristocratica famiglia siciliana. Dal 1943 al 1946 la famiglia è internata in un campo di concentramento, per essersi rifiutata di riconoscere ufficialmente il governo militare giapponese, che era alleato con la Germania nazista e la Repubblica di "Salò". Tornati in Italia, Dacia raggiunge il padre a Roma e nel 1962 esce il suo primo romanzo. Nello stesso anno diventa la nuova compagna di Alberto Moravia, che lascia consensualmente Elsa Morante, che non concederà mai il divorzio al marito per motivi religiosi.
Le domande del direttore editoriale di Edizioni della Sera Giovinazzo e della giornalista Stoppini sono appropriate come al solito e iniziano proprio dal primo romanzo per parlare di ragazze. La Maraini risponde:
"Il teatro è sempre rivelatore. La "Bisbetica domata", nella sua bellezza, esprime perfettamente quello che il mondo maschile si aspetta da una giovane donna anche ribelle, anche intelligente e di carattere: che ceda, per dovere o per amore e che si sottometta volontariamente. Gran parte parte dello sforzo didattico delle società antiche si è basato su questa preparazione spontanea al servaggio e all’ubbidienza".
La conversazione si sposta sul Teatro della Maddalena, a Roma nel 1973, le lotte femministe, i progetti teatrali per sole donne, la difesa della legge sull’aborto; arriva poi una domanda sui Passi Affrettati, testo teatrale che diventa libro perché:
"l’idea di Passi affrettati è nata dalla indignazione per le continue violenze contro le donne che, invece di diminuire con l’emancipazione, sembrano aumentare e peggiorare....le donne hanno vissuto con paura, con amarezza, con frustrazione la condizione di inferiorità imposta dalla supremazia maschile. Le donne erano escluse dagli studi superiori, escluse dal potere decisionale della Chiesa...lo dimentichiamo troppo spesso".
La Maraini racconta anche dell’ingegno di Matilde Serao, prima donna ad aver fondato e diretto un quotidiano, nel 1888, Il mattino di Napoli.
Nel capitolo secondo si parla del volto delle donne nella società contemporanee, alcune travolte da programmi spaventosi in televisione che le stordisce e del famigerato femminicidio, quando gli uomini che stanno con una donna (sia moglie/convivente/fidanzata) che considerano "la propria donna", si fanno prendere dal panico e la ammazzano.
Servono intelligenza e buonsenso. Un ultimo consiglio alle donne:
"Intanto dovrebbero avere più fiducia in se stesse. Invece si buttano via, si fanno trattare male, si considerano meno che niente...che pena vedere le giovani ragazze, sedicenti emancipate che sfilano in Miss Italia. Che pena vederle mezze nude e ammiccanti su uno schermo, in mezzo a tanti uomini sempre vestiti di tutto punto!1 Che pena vederle accorrere alla prima promesse di visibilità, fosse pure per farsi fare lala predica da un dittatore di circo".
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