Imagine. Io, John Lennon
- Autore: David Foenkinos
- Genere: Musica
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Gremese
- Anno di pubblicazione: 2013
“L’ultima volta che mi sono sdraiato per parlare con uno sconosciuto è stato durante il Bed-In con Yoko. Una settimana a letto per la Pace. La gente pensava che ci avrebbe visto scopare, e invece noi volevamo soltanto parlare”.
Attacca così il romanzo di John Lennon o, meglio, la biografia-romanzata che lo scrittore francese David Foenkinos gli ha dedicato, pubblicata in Italia - nell’ottima traduzione di Stefano Andrea Cresti - da Gremese (2013).
Diciotto sedute di psicoanalisi immaginate per diciotto capitoli: un modo come un altro per entrare nella testa - e nella vita - del genio planetario della popular music. Certo che devi essere uno scrittore con la S maiuscola per riuscire a cavarci fuori un libro così, che anch’io, faccio per dire, conosco a memoria vita morte & miracoli di Roberto Vecchioni ma mica ci riesco a uscirmene con un romanzo tanto bello. Peraltro David Foenkinos racconta in soggettiva, come se fosse l’ex Beatle a vuotare il sacco su vizi privati e pubbliche virtù (proprie) e dev’essere stato un tour de force letterario mica da ridere avendo soltanto le dichiarazioni e qualcosa di scritto di Lennon dalla sua. Occorre avere idee chiarissime, abnegazione e ritmo (di scrittura) nel sangue, per robe così, lo dico chiaro e tondo: “Imagine. Io, John Lennon” è uno dei libri più belli che mi sia capitato di leggere in questo primo semestre dell’anno.
A parte il fatto che racconta quasi tutto del mito - e dunque i beatlemaniaci possono tranquillamente farsi sotto -, la quaterna trauma-riscatto-caduta-redenzione sulla quale si fonda la parabola lennoniana, si presta neanche a farlo apposta come propedeutica ontologica perfetta, una parabola ampia e universale, ideale materia da romanzo. Ne deriva la minuziosa mappatura del lato oscuro dell’uomo sottostante ai sorrisi e al buonismo di facciata Beatles (i belli & dannati per antonomasia erano i Rolling Stones), alle crociate peace & love fianco a fianco con Yoko Ono. Sarà che il mal de vivre te lo porti dentro come un marchio di fabbrica alla faccia del successo, sarà per i retaggi di un’infanzia difficile, ma in Lennon covava - inconsapevole -, il germe di una violenza inespressa, una bipolarità di fondo alimentata dalla sperimentazione di ogni tipo di abuso (sesso, droga, alcol in primis). E’ la stessa introduzione al romanzo di Foenkinos a mettere subito le carte in tavola:
“Dopo un’infanzia terribile, un tuffo precoce nella celebrità assoluta, l’incontro decisivo con Yoko Ono, gli anni di vagabondaggio e di droga, John Lennon decise di interrompere la sua carriera nel 1975, all’età di trentacinque anni, per prendersi cura di suo figlio Sean. Nei cinque anni successivi a New York, si ritirò dalla vita mediatica e non produsse dischi. Fu durante questo periodo che si fermò a riflettere sulla follia che aveva segnato il suo percorso”.
Tutto il romanzo, in fondo, muove da qui, percorrendo a ritroso ascesi, caduta, ripresa in solitaria dell’ex beatle: una vita affatto da mediano, piuttosto da pop-star consacrata, però segnata dalle ombre (l’abbandono della madre, la morte prematura di alcune persone care), più che dallo sfavillio delle luci della ribalta. Oltre alla straordinaria forza narrativa, il grande merito di questa biografia romanzata è dunque quella di restituire al lettore l’immagine recondita del mito, attestandosi molto aldilà della ricostruzione aureolata e dell’apologia comuni. Fidatevi: “Imagine” è vera letteratura, il libro da mettere in valigia, con priorità assoluta, prima di partire per le vacanze.
Imagine. Io, John Lennon
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