In fuga con la zia
- Autore: Miriam Toews
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Marcos y Marcos
- Anno di pubblicazione: 2009
La casa editrice milanese Marcos y Marcos, dopo il grande successo di critica, confermato da lettori appassionati, del romanzo “I miei piccoli dispiaceri”, vincitore di molti prestigiosi premi letterari, ripropone il libro di Miriam Toewes uscito nel 2009, il cui titolo originale, The Flying Troutmans, diventa nella traduzione abile ed accurata di Claudia Tarolo “In fuga con la zia”.
Romanzo tragico ed esilarante, divertente ma anche fortemente drammatico, racconta di Hattie Troutmans, una ventottenne canadese del Manitoba con una complicata vicenda familiare che cerca di gettarsi dietro le spalle fuggendo a Parigi dove incontra Marc, con cui ha una storia. La sua infanzia e giovinezza sono state funestate dalla malattia mentale dell’amata sorella Min, personaggio stravagante, fortemente disturbato, per la quale tutti gli sforzi dei genitori e di lei stessa non erano riusciti a rendere accettabile la sua vita. Sposata con Cherkis, un artista fallito, avevano avuto due figli, Logan e Theodora detta Thebes, ma la follia di Min aveva allontanato il padre dei ragazzi che ora, lui quindicenne, lei appena dodicenne, si trovano soli perché Min, in preda ad una delle sue crisi di follia, deve essere ricoverata in un ospedale psichiatrico per tentarne una ennesima riabilitazione.
Hattie dunque viene chiamata dai nipoti, che altrimenti sarebbero affidati alle strutture pubbliche, e li raggiunge per affrontare la drammatica situazione. Lei sa di non essere in grado di farsi carico dei due ragazzi, esuberanti, incapaci di normali regole di convivenza civile, troppo spesso fuori di testa un po’ come la loro amatissima madre; l’idea di Hattie allora è quella di provare a raggiungere il padre dei ragazzi, sparito da anni, per affidare a lui la grande responsabilità di accudire i due fratelli.
Comincia così il lunghissimo viaggio su uno scassatissimo furgone Ford, spesso in panne, dove i tre imparano a conoscersi, ad apprezzarsi, a momenti a litigare furiosamente, mentre Min sotto farmaci potenti non risponde al telefono, e loro attraversano il confine del Canada, e raggiungono, attraverso gli Stati del West, la Bassa California, al confine con il Messico, dove finalmente riusciranno ad incontrare il padre. Un viaggio memorabile, il loro, tra benzinai desolati, motel squallidi, una borsa frigorifero piena di cibo spazzatura, musica a palla, campi da basket dove il campione Logan sfoga a canestro la sua grande rabbia, capelli tinti incrostati di sporcizia, citazioni bibliche, incontri con personaggi improbabili, caricando a bordo del pulmino un vecchio innocuo pitbull, sfidando la polizia che lascia andare la singolare comitiva, colpita dall’intelligenza dei ragazzi, un po’ poeti, un po’ disperati.
Lieto fine, se così si può dire, di un viaggio fortemente simbolico, alla ricerca della felicità, della famiglia, degli affetti, della stabilità, anche se tutte le regole erano state trasgredite, tutta la razionalità abbandonata. Eppure, sembra dirci la scrittrice, malgrado la droga, la trasgressione, la sporcizia, il degrado, la paura della solitudine, per i tre Troutmans, alla fine c’è la possibilità di volare... Libro intelligente e profondo, capace di indagare sulla psicologia di una non famiglia che alla fine, forse, si può ricomporre.
In fuga con la zia. The flying Troutmans
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: In fuga con la zia
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