Dopo “Sei lezioni di economia” Sergio Cesaratto continua la sua solerte attività di educazione economica e finanziaria del grande pubblico con “Chi non rispetta le regole?”, un agile volume in libreria dal 6 Aprile per i tipi della casa editrice Imprimatur (pp. 112, euro 9,00).
Come spiega eloquentemente il sottotitolo - “Italia e Germania: le doppie morali dell’euro” - le regole in questione sono quelle della governance economica europea, i famigerati parametri di Maastricht che le istituzioni comunitarie si accingono a rivedere, sollecitate da una ripresa economica ancora debole e incerta.
Le politiche economiche europee sono, quindi, a un bivio. Appurato (anche sulla nostra pelle) che le strategie finora messe in atto hanno prodotto solo un cumulo di macerie dalle quali a stento si intravede il cielo, le istituzioni comunitarie si trovano, ora, di fronte a una scelta di capitale importanza, sebbene manchi un sentire comune su quale sia la strada migliore da battere.
Per l’Italia le attese non sono positive dal momento che la Germania sostiene che le regole vadano riviste non perché non hanno funzionato ma perché non sono state rispettate, proponendo l’irrigidimento dei vincoli di bilancio e relegandone il controllo ai tecnocrati e all’arbitrio dei mercati.
La domanda che il professor Sergio Cesaratto presenta ai lettori diventa, allora, quanto mai necessaria per comprendere il funzionamento delle politiche economiche europee agite finora e da praticare nel prossimo futuro.
Chiarite quelle che sono le regole comuni dell’analisi economica, regole ben note agli economisti e imprescindibili per rendere un’area monetaria comune sostenibile, in base alle quali gli squilibri fra i Paesi dell’Unione devono essere regolati col concorso sia dei Paesi in avanzo che dei Paesi in disavanzo, Sergio Cesaratto si chiede se siano davvero gli italiani ad aver violato le regole della moneta unica oppure non siano forse stati i gendarmi tedeschi.
I principi di fatto adottati nell’Eurozona, ispirati dalla dottrina monetarista, sono infatti altri, quelli che la Germania ha ritenuto più confacenti al suo modello mercantilista. Rafforzare, dunque, queste strategie, piuttosto che riconfigurarle radicalmente, anziché consolidare l’euro porterebbe, con ogni probabilità, a una sua destabilizzazione. Sono altre le proposte che il Governo italiano dovrebbe avanzare in ambito europeo, sempre ammesso che un’altra Europa - e un Governo - sia davvero possibile.
In “Chi non rispetta le regole?” Sergio Cesaratto, noto economista eterodosso dell’Università di Siena, ripercorre le ragioni storico-politiche che hanno portato l’Italia a sostenere la moneta unica come sostituto di un patto sociale interno finalizzato a regolare il conflitto distributivo e ad accettare, in questo modo regole di un gioco esterno, basate su principi antidemocratici, vantaggiose per gli altri, ma lesive per la nostra crescita. L’analisi e l’illustrazione delle proposte di riforma tedesche mostra, poi, la continuità con gli errori che hanno prodotto la crisi finanziaria e accentuato le asimmetrie europee.
“Chi non rispetta le regole?” è dunque uno strumento indispensabile per quella classe dirigente italiana che ancora scambia per populismo becero le critiche alle politiche economiche e finanziarie europee condivise, ormai, dai migliori economisti eterodossi internazionali. Critiche che, peraltro, Sergio Cesaratto si è preso la briga di spiegare anche al grande pubblico tedesco in una conferenza tenuta a Friburgo, città-simbolo del discorso politico-economico ordoliberista dominante in Germania, considerato un universo parallelo nel resto del mondo, mentre in Italia ancora in pochi si impegnano a illustrarle.
Sergio Cesaratto, tra i più noti economisti critici internazionali, attualmente professore ordinario di Politica monetaria e fiscale dell’Unione Economica e Monetaria europea, Economia della crescita e Post-Keynesian Economics all’Università di Siena, esperto di teorie della crescita e di economia delle pensioni, attivo da anni sulle principali riviste eterodosse internazionali, ci consegna, dunque, un volume agile e pungente, com’è nel suo stile, destinato però al cittadino che ancora guarda alla politica e all’economia come questioni che lo riguardano, al ceto medio riflessivo si potrebbe dire, piuttosto che all’accademia. Si tratta, quindi, anche dell’ennesima testimonianza, dopo “Sei lezioni di economia”, del grande impegno in un’attività di educazione economica e finanziaria diffusa che Sergio Cesaratto conduce da anni anche al di fuori dall’università, da cittadino comune, in luoghi di socializzazione e di aggregazione informale. Un’attività di cui continuiamo ad essergli grati.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: In libreria “Chi non rispetta le regole?” di Sergio Cesaratto
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