Bompiani nella collana Narratori stranieri pubblica il 15 novembre Tipi non comuni (2017, pp. 448, euro 18,00, titolo originale Uncommon Type: Some Stories, traduzione di Alessandro Mari), raccolta di racconti che rappresenta l’esordio letterario dell’attore, regista, sceneggiatore, doppiatore e produttore cinematografico statunitense Tom Hanks, nato a Concord, in California, il 9 luglio 1956, Premio Oscar per Philadelphia (1994) e per Forrest Gump (1995).
“«Tre settimane estenuanti»: Secondo Anna il posto dove poter trovare il regalo adatto a Mdash era uno e uno soltanto: l’Emporio dell’Antiquariato”.
Diciassette racconti, “12 contemporanei e 5 ambientati nel passato”, tutti diversi, tutti in bilico tra passato e presente, tra realtà e illusione e dall’atmosfera nostalgica. Short stories tutte scritte al computer, raccolte in un volume il cui titolo fa riferimento alla passione di Tom Hanks per la macchine per scrivere, infatti l’attore ne possiede una collezione di 300 esemplari. Ed è per questo che la colonna sonora delle storie del volume è il ticchettio obsoleto e affascinante di una macchina per scrivere.
Tom Hanks ha cominciato a scrivere questa raccolta di racconti nel 2015, nel frattempo continuava a girare film a New York, Berlino, Budapest e Atlanta
“e ho sempre scritto mentre lavoravo. Ho scritto in albergo durante i tour di lancio dei film. Ho scritto in vacanza. Ho scritto sugli aerei, a casa, e nel mio studio. Quando ho potuto permettermi un impegno regolare, ho scritto la mattina, dalle nove all’una”.
A scatenare la vena letteraria di Tom Hanks, che ha prestato il suo volto per dare vita alla parabola umana di un uomo puro: Forrest Gump, è stata la passione per le macchine per scrivere che si è trasformata in passione per le storie sulle macchine per scrivere. In questi diciassette racconti la presenza dell’oggetto tanto amato è forte e chiara, sia per la vista sia per l’udito.
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Che cosa hanno in comune una ragazza che non sa cosa fare di sé, un uomo anziano ricchissimo e annoiato in cerca di emozioni da pagare a suon di milioni di dollari, un giocatore di bowling capace di compiere un’impresa incredibile, una guardinga neodivorziata che trasloca in un quartiere nuovo con i suoi due bambini, un immigrato sopravvissuto a una guerra alle prese con la ferocia e la solidarietà di New York? Una macchina per scrivere, appunto. Che in sottofondo, con il suo ticchettio segna il passo di una prosa sicura e sfaccettata, perché
“ciascuna macchina per scrivere imprime nella carta una traccia permanente dell’immaginazione attraverso tasti, martelletti, stoffa e inchiostro: una versione più morbida dell’incidere le parole nella pietra”.
È talmente evidente l’amore di Tom Hanks per la macchina da scrivere che prima della stesura di Tipi non comuni l’attore ha creato una App, Hanx Writer, capace di similare sul cellulare o sul tablet la scrittura e il ticchettio delle vecchie e amate Olivetti. Provare per credere. Tutti tipi non comuni i personaggi protagonisti dei racconti di Tom Hanks, come il reduce sopravvissuto allo sbarco in Normandia che si appresta a vivere la vigilia del Natale del 1953 o il bambino figlio di divorziati, come lo è stato lo stesso autore, che trascorre un fine settimana con la madre e vuole andare a rivedere la casa dov’è cresciuto ed è stato felice prima del divorzio.
“A Rita e tutti i ragazzi. Per merito di Nora”.
Lo scrittore esordiente di 61 anni ha dedicato Tipi non comuni oltre che alla moglie Rita Wilson e ai figli, anche a Nora Ephron, regista, produttrice cinematografica, sceneggiatrice e scrittrice, scomparsa nel 2012. Ephron che diresse Tom Hanks nelle rispettive pellicole Insonnia d’amore e C’è posta per te, fu la prima che ebbe fiducia nel suo talento letterario.
È stato però il brillante attore/scrittore Steve Martin, tramite il suo agente letterario, a raccomandare l’amico Tom Hanks presso la Penguin Random House. La casa editrice letto il primo racconto ha chiesto all’attore se ne aveva degli altri. Tom Hanks si è messo subito all’opera.
Se la Saturday Review del Times ha dato una anticipazione in termini entusiastici della raccolta, l’Observer ha titolato il pezzo dedicato all’esordio nella scrittura di Tom Hanks, forse con troppa cattiveria: Hanks, but not thanks. Con queste premesse resta la curiosità di leggere i racconti dell’attore, il moderno James Stewart, un tipo certamente non comune, il quale sullo schermo cinematografico ha dato vita a tipi comuni che diventano eroi per caso. Come ad esempio Capitano John Miller di Salvate il soldato Ryan, l’astronauta Jim Lovell di Apollo 13, l’ingegner Chuck Noland, naufrago in Castaway, il comandante Richard Phillips di Captain Phillis - Attacco in mare aperto, l’avvocato James Donovan de Il ponte delle spie e il comandante Chesley Sully Sullenberger di Sully. Solo per citare i più noti.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: In libreria “Tipi non comuni”: l’esordio letterario di Tom Hanks
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