In quel che resta del tempo
- Autore: Maria Paoloni
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Giraldi Editore
- Anno di pubblicazione: 2016
Al compimento del settantesimo anno di età Cecilia, la protagonista, assorta nei suoi pensieri, si domanda quanta vita le resta ancora. Una domanda intima in un giorno che dovrebbe essere felice e spensierato, e soprattutto vissuto in compagnia. Fino ad allora era stato solo un pensiero estraneo, forse qualche volta pensato in riferimento alle persone molto malate che conosceva, ma mai per lei. Cecilia è una donna sola e alla solitudine della sua vita fa appello; un atto di sofferenza, di rimpianto affinché possa, dopo gli anni trascorsi, ritornare a sperare.
La sua storia è la trama di “In quel che resta del tempo”, romanzo d’esordio di Maria Paoloni, scrittrice di racconti e docente di psicologia in pensione.
Cecilia è una donna che ha amato tantissimo e nel suo giorno di festa rivive l’intera vita: ricordi nitidi degli affetti, dei conflitti, dei dolori e delle gioie che il tempo non ha indebolito.
“Il tempo che mi resta. Era quasi sera. E il pensiero era ancora lì. Da quando si era affacciato alla mente aveva un po’ mollato la presa, poi l’aveva riafferrata, spaventandola di nuovo, e poi ancora si era fatto delicato”.
L’infanzia segnata dall’abbandono della madre e l’indifferenza che ne seguì. Gli anni trascorsi con la zia, gli studi, la prima amica del cuore Carla, la balera del sabato sera dove incontrò il grande amore e Camilla, Elisa, le donne che ha amato tanto. Anni pieni di emozioni, ansie, paure necessarie per diventare grande. È un giorno, quello del suo compleanno, nel quale avverte incombere l’angoscia, quella che le era sempre arrivata addosso nei momenti decisivi: quel senso di claustrofobia, di mancanza di respiro che non l’aveva mai abbandonata fin da piccola. Lei sapeva che non poteva sottrarsi, “era lì a spaventarla e a metterla sull’avviso”,anche quando la sua vita aveva preso a percorrere i giusti binari: aveva lasciato il paese, era andata a vivere in città, aveva la sua casa, il suo uomo e suo figlio.
Ma in quel giorno particolare vorrebbe rompere il silenzio intorno a lei. Dentro di sé cresce il desiderio di volersi raccontare, ma a chi? Ad uno sconosciuto che non sapesse niente della sua vita, che non l’avesse mai vista prima. È ancora confusa dai pensieri che la addolorano quando, camminando per strada, vede un barbone che sembra essere lì ad attenderla sul sagrato della chiesa. Giordano, è il suo nome, “dignitoso nell’abbigliamento” con il suo libro chiuso sullo zaino sporco e lacerato, la vede arrivare. Cecilia ha gli occhiali appesi al collo, è piccola con qualche chilo di troppo e i capelli bianchi che le circondano il viso solcato dagli anni. Sapersi raccontare è difficile e la storia di Giordano, tra un bricco di caffè caldo e un panino diviso in due, si avvicenderà a quella della nostra protagonista
“Si è seduta. Dentro di me ho cercato di fare il vuoto (…) questa donna mi cerca, mi trova, si racconta e vorrebbe, che anch’io mi raccontassi (…). Le storie, i pensieri e i sentimenti che mi ha raccontato e mi racconta mi si avvinghiano dentro, prendono possesso di spazi che non vedo, ma sento”.
“In quel che resta del tempo” è una lunga confessione dei sentimenti e degli avvenimenti legati alla vita della protagonista, al suo lavoro, agli uomini e alle donne incontrate, agli amori fugaci, all’unico figlio. Storie finite bene, storie finite male, un racconto percepito dal lettore come una necessità narrativa di una donna alla ricerca di una propria verità. Un’esigenza intima, ineludibile che le restituisca identità, quasi a doverla attestare in uno scambio partecipe e solidale che le ridoni il senso della vita. E l’incontro, quello che si attende nella vita di ognuno, gliene darà la possibilità. Come nel “Il diario di Jane Somers” nel quale l’indimenticabile Doris Lessing facendo incontrare la bella ed elegante Jane e Maudie, la barbona novantenne dall’aspetto poco gradevole che si trascinava passo dopo passo, affronta il segreto stesso della vita umana: il bisogno di esistere per qualcuno.
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