Ha fatto sospirare milioni di lettrici di almeno tre generazioni con i suoi 80 romanzi in cui l’immancabile prode soldato -meglio se aviatore- si batte per conquistare il cuore di una giovane donna. "Signorsì", "Un altare per il mio sogno", "Dormire e non sognare" sono solo alcuni dei titoli dell’autrice varesotta di nobile discendenza a cui D’Annunzio "regalò un’ala": Liala.
Morta più che novantenne nel 1995, ha fatto battere il cuore di intere generazioni di ragazze, con un linguaggio mai sconcio o fuori posto. Non importa se fuori c’erano le contestazioni femminili in cui si proponeva uno stile di vita discinto e lontano dalla moralità delle eroine di Liala. Non importa se la televisione propone subrettine poco vestite e l’uomo belloccio che di Mino di Villafranca ha ben poco. Liala ha superato i decenni, senza mai adeguarsi alla bruttura che imperversa, ha proposto amori a lieto fine in cui la castità continua ad essere un vanto e in cui c’è chi si rimane fedele al proprio amore per sempre.
Lo scorso 14 Giugno è stato inaugurato l’archivio a Villa Mirabello, presso Varese in cui è possibile conoscere un altro volto di Liala: quello della donna che ha saputo, con il suo fascino e la sua penna, destare le attenzioni di cantanti lirici e attori, quella donna che ha sofferto per la morte del suo amore, il marchese Vittorio Centurione Scotto, valoroso militare dell’Aeronautica italiana, morto mentre si allenava per la Coppa Schneider, divenendo così, il suo personaggio preferito partito "per un luogo lontano e felice che si chiama Paradiso".
Un riconoscimento dovuto ad un’autrice che è diventata quasi un monumento cittadino. Afferma la figlia Primavera Ippolita:
«Ho promesso di regalare alla città tutto lo studio di mia mamma, ma non subito. Perché ci sono ancora persone che mi suonano il campanello per vedere il luogo dove Liala dava forma ai suoi romanzi.»
Un modo per conoscere, attraverso le vicende di una donna che tanto soffrì per amore, un mondo oramai finito, ma che continua a vivere, attraverso i suoi libri, nella memoria di tanti nostalgici.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Inaugurato il nuovo archivio dedicato a Liala
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