Incompreso di Florence Montgomery

Nella benemerita Malipiero lessi all’inizio degli anni Settanta Incompreso di Florence Montgomery, fatto oggetto di uno sceneggiato nella stessa epoca. Oggi il romanzo è edito per Mursia (2014).
È la storia strappalacrime di un bambino di nove anni, Andrew, che ha perso da poco la madre. Il padre, militare di marina, ha il pesante compito di far andare avanti la famiglia senza una donna al suo fianco e mentre si mostra amorevole verso il piccolo Miles, debole e gracile, non ha un buon rapporto con il figlio più grande, troppo scapestrato e ribelle. In realtà questo atteggiamento nasconde il dolore per la morte della madre che non ha colpito il fratello di quattro anni perché troppo piccolo per capirne l’importanza.

Un giorno, facendo un gioco molto pericoloso con un ramo sulla scogliera, Andrew cade e si frattura la colonna vertebrale e a questo punto il padre comincia a rendersi conto del suo fallimento e incomprensione. Non dico di più.
Il maggiore Sullivan dovrà fare i conti con la sua incapacità di comprendere il figlio e ne proverà un rimorso indicibile.

Che dire? È certamente un’opera datata, ma i turbamenti dell’infanzia sono rimasti uguali. Chi può dire che un comportamento trasgressivo non nasconda un desiderio profondo di amore? L’incomunicabilità è la tematica dominante del romanzo.
Il maggiore Sullivan non è cattivo, è solamente distratto e ciò per un educatore è un peccato mortale. Tutti noi dovremmo riflettere sui turbamenti dei nostri figli.
Consigliato.