Indagine sulla vita eterna
- Autore: Massimo Polidoro
- Genere: Scienza
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2014
Gli ossessionati a oltranza dal destino ultraterreno della mia anima cercano in ogni modo di distogliermi dal mio agnosticismo. Perché ritornerei tanto spesso, altrimenti, su libri di argomento paranormale? Carissimi amici, ringrazio sentitamente ma rivendico la mia ferma adesione al pensiero positivista: il fatto che mi interessi di studi o saggi su occultismo e pseudoscienze non prova una disponibilità (seppure latente) ad abboccare: sarei piuttosto curioso, alla ricerca di stracci metafisici resistenti al taglio implacabile della prova scientifica. Hai visto mai possano intravedersi in questo o quel testo sull’argomento?
Mi sono accostato, per esempio, alla lettura di “Indagine sulla vita eterna” (Massimo Polidoro e Marco Vannini, per Mondadori) in quanto attratto dalla partita aperta sin dalla notte dei tempi (o quasi): filosofia vs empirismo, approccio speculativo contro taglio scientifico-analitico. Chi la spunta dunque in questo libro a due voci? Due a zero per Polidoro (portabandiera CICAP), stando al mio sindacabile giudizio: risultato secco e non se ne parli più.
Intendiamoci, Vannini il suo dovere di filosofo lo fa bene e fino in fondo (la vita eterna intesa come esperienza da scoprire qui e ora, a distanza di sicurezza dall’antinomia aldiquà/aldilà cara tanto ai religiosi quanto ai parapsicologi), soffre però di un vizio di fondo: quello della non-dimostrabilità empirica delle sue tesi. Inutile portarla troppo alle lunghe con l’ESP, i fenomeni di pre-morte, la reincarnazione, lo spiritismo e quant’altro: chi ci crede, crede per fede, per conforto, abitudine, tradizione o per chissà quante altre ragioni, ma non esiste un “caso” soprannaturale che sia uno che non possa essere smontato alla luce della logica e del vaglio scientifico (e Polidoro, in tal senso, si conferma meccanicista implacabile, ancorchè meno tranchant del sottoscritto nei toni dialettici).
Ma a pensarci bene, più che un braccio di ferro tra posizioni umane e post-umane in ambiti trascendenti, l’intento ultimo di questo lavoro è piuttosto di natura antropologica, date le innumeri declinazioni che l’idea di vita ultraterrena ha assunto nelle diverse culture da che mondo è mondo: l’oscura e angosciante oltretomba dei greci e dei romani, quello dell’Egitto prerogativa esclusiva dei faraoni (quanto meno inizialmente), gli infermi e paradisi cristiani e musulmani, il limbo degli ebrei, l’aldilà-stazione di smistamento per anime salve in attesa di reincarnazione delle religioni orientali.
Come scrive Polidoro (pag. 219-220):
“Un insieme di visioni e interpretazioni su ciò che ci attenderebbe dopo la morte, insomma, quanto più diverso e variegato possibile. Elemento che inevitabilmente conferma la natura di queste credenze, vale a dire che si tratta di creazioni della mente umana, che con il passare del tempo si modificano e si trasformano proprio perché il problema pressante del senso della vita, stante che la vita è limitata, non è risolvibile in maniera univoca”.
E ancora più nello specifico, a seguire:
“Ma mentre le credenze sono il modo che le collettività hanno trovato per rispondere a tale problema, i fenomeni proposti dallo spiritismo e dalla parapsicologia sono qualcosa di concreto, che è stato possibile indagare nel tentativo di spiegarli e verificarli. E le conclusioni le abbiamo viste. Materializzazioni di fantasmi, tavolini che volano, messaggi spiritici, apporti, bilocazioni, voci dei morti, levitazioni o esperienze di vite precedenti sono tutti fenomeni che non sono mai avvenuti in condizioni di controllo serio e, quando ciò è accaduto, si è notato che avevano spiegazioni più semplici di quella paranormale o trascendente che dir si voglia”.
E dunque, come la mettiamo? La mettiamo che credere o meno nella natura oltremondana del mistero resta e resterà - credo - un’adesione meramente personale, questo libro-dialogo borderline, posto sul crinale tra scienza e filosofia, lo dimostra ancora una volta, (im)ponendosi come uno degli studi più compiuti e di taglio sfaccettato sull’argomento. Si consiglia assolutamente ai più curiosi.
Indagine sulla vita eterna
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