Innocente di John Grisham

Nel romanzo, si ricostruisce la tragica vicenda personale di Ron Williamson che viene accusato per l’efferato omicidio di Debbie Carter avvenuto l’8 dicembre 1982 ad Ada in Oklahoma. La tranquilla città è sconvolta dal sanguinoso evento e la polizia locale si trova chiaramente impreparata a gestire le indagini. Dopo cinque anni fallimentari gli inquirenti decidono di incriminare Williamson, giovane dal comportamento bizzarro al limite della follia. Il classico capro espiatorio ricercato in una figura debole, rassegnata ed incapace di difendersi. L’uomo infatti sta scontando anni di depressioni intense nate anni prima a seguito di una cocente delusione sportiva. Concreta promessa del baseball locale e poi nazionale nel 1977 vede infatti infrangere per sempre i suoi sogni a seguito di un infortunio. Si rifugia nell’alcool e nelle droghe incapace di relazionarsi e di trovare un lavoro cadendo nell’oblio della disperazione e dello squilibrio mentale. Affermerà a pieni polmoni la sua innocenza ma verrà comunque travolto da una vicenda più grande di lui che lo porterà per anni nel braccio della morte.

Grisham descrive la storia con alta sapienza analitica ed allo stesso tempo con una passione viscerale che mette in luce sentimenti ed emozioni che guidano il lettore pagina dopo pagina.
Il romanzo mette in evidenza una delle più grandi ingiustizie della moderna storia giudiziaria non solo americana, ma mondiale.
Errori grossolani e superficialità si accumulano durante l’indagine fino ad arrivare ad un punto di non ritorno. I responsabili, convinti della loro infallibilità ed onnipotenza, accecati dalla superbia e dalla sete di potere non fanno marcia indietro neppure davanti alla lampante evidenza.
Alla fine la verità verrà alla luce, gli errori saranno smascherati ed una pezza amara sarà applicata alla profonda ed irrimediabile ferita inferta all’innocente. Amara perché la sua vita è stata inevitabilmente rovinata e compromessa per sempre.

Una forte denuncia a tutto il sistema giudiziario che da Sacco e Vanzetti in poi ha proposto e purtroppo propone delle tragiche negligenze a scapito non solo degli sfortunati malcapitati ma di tutta la moderna società occidentale che non può accettare simili aberrazioni giudiziarie. Il riscatto finale forse infonde una piccola speranza per il futuro rispetto ad altri casi mai risolti, ma tuttavia non può che far posto ad un’unica reazione nel lettore: un urlo di rabbia!!