Insoliti percorsi d’arte
- Autore: Noemi Di Gioia, Giuseppe Tarditi
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Mimesis
- Anno di pubblicazione: 2023
Da qualche mese è uscito nelle librerie l’ultimo libro di Noemi Di Gioia e di Giuseppe Tarditi, dal titolo Insoliti percorsi d’arte, edito da Mimesis ed impreziosito da un’interessante prefazione a cura di Vittorio Sgarbi.
L’aggettivo “insoliti” del titolo ci fa capire subito che gli autori hanno dato dell’opera d’arte una lettura atipica e diversa da quella a cui siamo abituati, avvalendosi anche del contributo di altre discipline, come la psicologia, la psicanalisi, la fenomenologia esistenzialista, la teoria della comunicazione.
Nell’analisi delle rappresentazioni artistiche Di Gioia e Tarditi si sono soffermati sulle raffigurazioni dei principali temi che agitano l’esistenza, come l’amore e la morte, il rapporto con la vecchiaia, la dimensione del lavoro, la solitudine, sia oggettiva (l’essere soli), sia quella soggettiva (come il sentirsi soli anche tra la folla), come emerge molto bene, per esempio, dal dipinto di Munch Sera sul viale Karl Johan. Come scrivono gli autori:
La deformazione dei tratti somatici è la manifestazione lampante di un’umanità desolata, in cui l’individuo ha perso la sua identità e, non riuscendo neppure a comunicare con gli altri, sprofonda nello smarrimento e nella solitudine.
Di Gioia e Tarditi hanno anche analizzato le varie contraddizioni dell’animo umano, come quella tra l’essere individuo, cioè un’entità singola e l’essere una parte del tutto, tra l’essere e il divenire, tra la ragione e il sentimento, tra il volere e il sentire. Queste antitesi creano uno stato di tensione e di incertezza con cui facciamo fatica a convivere, perché in noi prevale il bisogno continuo di trovare un punto di coincidenza fra gli opposti. Questo punto, che non si trova nella realtà sensibile, può essere raggiunto in arte: essa, rendendo concreto l’universale, realizza infatti una sintesi degli opposti. Ne è una dimostrazione L’Annunciata di Antonello da Messina, dove l’assoluto, cioè la Divinità:
si umanizza nella bellezza del volto di Maria che è allo stesso tempo universale e concreta, ideale e reale.
In Insoliti percorsi d’arte anche le grandi trasformazioni della storia vengono interpretate tramite il prisma dell’opera artistica. La linea curva, che non a caso appare nei momenti di crisi, diventa il simbolo della rottura dello status quo.
Basti pensare che il suo trionfo è avvenuto nel Barocco e in ambito moderno e contemporaneo, in due periodi storici-culturali, cioè, caratterizzati dal senso di disorientamento e di instabilità e dal concetto di divenire, che si contrappone all’essere, come immobilità del periodo classico.
Frank Gehry e Zaha Hadid, con la loro linea curva, simbolo di fluidità e di trasformazione continua, sono gli esempi più clamorosi della nostra epoca insieme al proliferare, in varie parti del globo, di spettacolari grattacieli, dalla forma a spirale, a volte contorta, che svettano sinuosi verso il cielo.
Il cambiamento dei tempi emerge in modo immediato ed efficace, meglio che in tanti trattati di storia, anche attraverso l’analisi del diverso modo di rappresentare la donna nella pittura durante le varie epoche.
Di Gioia e Tarditi hanno dimostrato, infatti, come si sia passati dalle immagini medievali della donna, raffigurata come icona di purezza, alle donne secentesche con i corpi formosi e imperfetti di Rubens, alla donna priva di pudore di fine Settecento – inizio ottocento, rappresentata dalla Maja Desnuda di Goya, per arrivare alla donna trasgressiva e pericolosa di Picasso in Les Demoiselles d’Avignon.
Nella raffigurazione di queste figure scompare ogni tipo di inibizione, ma è nei ritratti di Marilyn Monroe di Andy Wahrol, che la donna raggiunge il punto più alto di svilimento. Diventa, infatti, un prodotto mediatico e un desiderio di massa, perdendo ogni identità.
Insoliti percorsi d'arte
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