Valerio Marra
Valerio Marra, autore del saggio La storia di Roma in 100 delitti (Newton Compton, 2022) e di una serie di gialli con protagonista il commissario Festa, da L’eco del peccato (Alter Ego, 2018), proseguendo con La donna del lago (Newton Compton, 2019) e Una notte buia di settembre (Newton Compton, 2021), è ora in libreria per Piemme con La nuova maestra, un thriller illustrato che apre un nuovo genere molto interessante.
Laureato in Scienze per l’investigazione e la sicurezza presso l’Università degli Studi di Perugia, vive e lavora a Roma.
Non solo autore, Marra si occupa di tutti gli aspetti del mondo della scrittura: è anche editor, docente di scrittura creativa e agente letterario.
- Un thriller illustrato, un nuovo genere che promette di appassionare i lettori. Come è nata l’idea di un thriller intrecciato alle illustrazioni?
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Non è semplice unire due mondi come quello della scrittura e del disegno. Però, ho sempre amato mescolare più arti e questa era un’idea che ho sempre avuto nel cassetto. È stato però con l’arrivo di Teddy, nel settembre del 2022, che ho preso coraggio, vedendo che era possibile fare una cosa del genere. Così ci ho provato… e adesso eccomi qui!
- Le illustrazioni sono realizzate da Stefano Pavolini, che si occupa di animazione. Che cosa ci puoi raccontare di questa collaborazione?
Stefano si è dimostrato un professionista esemplare, e si è calato subito in questa realtà senza remore. È stato fantastico lavorare con lui, colgo l’occasione per ringraziarlo pubblicamente.
- Un thriller, una protagonista femminile, una narrazione in prima persona, molte differenze rispetto ai tuoi romanzi precedenti. Come hai affrontato tutte queste novità?
Non è facile cambiare completamente genere, diegesi e utilizzare un protagonista femminile. Devo dire, però, che mi sono sentito subito a mio agio e spero di aver fatto un buon lavoro. È stato come esplorare nuovi territori, con un mix di sfida ed eccitazione.
- Nel romanzo fai dire alla protagonista “una volta ho letto che nei film bisogna dare allo spettatore ciò che si aspetta, ma non come se lo aspetta” e poi “è stata davvero un’ottima sceneggiatura, con un bel colpo di scena”. Se questo libro diventasse un film, ti piacerebbe scriverne anche la sceneggiatura?
Sì, in realtà quella frase sui film è una che utilizzo spesso nei miei corsi di scrittura creativa riferita ai libri. A ogni modo, no. Preferirei che, nel caso, a scrivere la sceneggiatura fosse un professionista del settore. Io mi occuperei di fare il tifo dal bordo del campo!
- L’asilo paritario Colomba Antonietti in cui si svolge la storia si trova a Frascati, Castelli Romani. Anche le altre tue storie e il tuo saggio riguardano Roma e dintorni. Quanto pensi che il legame con la tua terra abbia influito nelle tue narrazioni?
È vero. Conoscere e vivere il territorio è fondamentale per riprodurre al meglio le ambientazioni e le atmosfere. E devo dire che Frascati a me piace particolarmente; c’è un fascino unico nei Castelli Romani che spero di aver catturato nelle mie storie.
- Il tuo saggio La storia di Roma in 100 delitti ha come sottotitolo Dalla banda della Magliana al delitto di via Poma, dal Canaro al caso Varani, la capitale si tinge di rosso. I delitti che tratti però iniziano molto prima, addirittura dall’uccisione di Remo, per percorrere più di 2.500 anni di storia. Come hai scelto gli episodi di cui parlare e qual è il filo conduttore che li lega?
Nel saggio ho provato a raccontare la storia di Roma attraverso la lente degli omicidi. Parafrasando Bauman, il criminale, il crimine, è liquido e quindi prende la forma del contenitore che lo ospita, in questo caso la città di Roma. Quindi, descrivendo il crimine, posso descrivere anche Roma. In questa ottica ho scelto i casi, cercando di rappresentare diverse epoche e sfaccettature della Città Eterna.
- Il commissario Festa è il personaggio che ha dato il via al tuo successo. Come descriveresti il tuo protagonista? Pensi che ci saranno ancora avventure che lo riguardano?
Festa è il mio primo personaggio. A lui mi lega una sorta di amore e odio. Non so se ci saranno nuove avventure del commissariato di Sciadonna. Avevo un progetto in testa, ma per il momento credo che dovrò riporlo. Forse non ci sarà più una nuova avventura targata Festa, ma mai dire mai!
- Una laurea in Scienze per l’investigazione e la sicurezza. È stato l’interesse per i gialli che ti ha fatto decidere per questa facoltà? Questa scelta poi sicuramente ti ha aiutato nella scrittura delle tue opere. Quali sono gli argomenti dei tuoi studi che hai trovato più interessanti e utili per la tua carriera di autore?
Sì, sicuramente tutto influenza tutto. Ogni cosa è correlata e ogni cosa può aiutare. Gli studi di criminologia, le tecniche investigative, la psicologia del crimine sono stati tutti argomenti che mi hanno affascinato e che ho trovato estremamente utili per dare autenticità e profondità alle mie storie.
- Sei anche editor, docente di scrittura, agente letterario. Queste attività come interagiscono tra loro e con la tua scrittura? Per tutte è richiesta una grande concentrazione, come riesci a mantenerla e in che modo invece cerchi di liberare la mente?
Non è facile cambiare “ruolo”, ma, alla fine, si tratta sempre di scrittura, e quando si parla di scrittura per me c’è “magia”. Spesso, a liberare la mente, mi ha aiutato lo sport, ma ammetto che, soprattutto ultimamente, riesco a trovare molto poco tempo per farlo.
- Gialli, thriller, saggi, editoria professionale: molti traguardi già raggiunti. Che cosa vedi ancora nel tuo futuro?
Ogni tanto, quando raramente mi fermo, mi guardo alle spalle e vedo tutta la strada che ho percorso. Sono fiero e questo mi rende orgoglioso. Devo ringraziare i lettori, e le persone che mi sono sempre state vicino, spronandomi ad andare avanti anche nei momenti difficili. Non so cosa vedo nel mio futuro; per il momento ho un inedito a cui tengo moltissimo e spero di pubblicare a breve. Poi… chissà. Il futuro è ancora tutto da scrivere.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Intervista a Valerio Marra, in libreria con “La nuova maestra”
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