Scrittrice di libri per l’infanzia sia in coppia con Maria Pia Latorre (Pasticcio di fata; Tutti con Ago) sia da sola (Con Dante c’ero anch’io e l’ultimo libro uscito a dicembre 2013 Acci..denti di Piragna), Paola Santini ha accettato di rispondere ad alcune domande sulla narrativa per l’infanzia.
- Perché hai deciso di dedicarti alla narrativa per l’infanzia?
Ho sempre “giocato” con la composizione linguistica, ma all’inizio sperimentavo pensieri in rima solo come sfogo adolescenziale od occasione di riflessioni intime. Nulla di più. La sfida è diventata stilisticamente diversa quando ho provato a “giocare” insieme alla mia prima lettrice... E così sono nati i miei racconti qualche anno dopo la nascita di mia figlia: l’unico destinatario a portata di mano. Quando poi la vita mi ha regalato gli incontri e le occasioni giuste per dare organicità editoriale a quelle storie, mi sono interrogata sul futuro delle mie scelte.
Credo che chi scrive per bambini porti a spasso ogni giorno la propria età anagrafica accanto alla propria infanzia. Come da piccola, mi piacciono ancora i “libri con le figure” e ritorno bambina ogni volta che un mio libro viene illustrato! Fin qua emerge il mio lato infantile, ma in quanto adulta sento la responsabilità di rivolgermi a menti in formazione e cuori pieni di stupore. Sarà che ho iniziato a scrivere racconti per mia figlia, sarà che oltre che madre sono docente, non intendo la narrativa per l’infanzia come mera evasione fantastica fine a se stessa. L’aspetto ricreativo deve essere accompagnato da un intento formativo. Il senso più importante è nei valori da trasmettere, senza tuttavia indulgere in pedanterie, ma procedendo in punta di piedi, con delicatezza e premura. Chi scrive narrativa per adulti può rivolgersi anche a se stesso, cosa non consentita –secondo me- ad autori di testi per bambini. Mi pare un bell’esercizio di generosità…
- Quali sono gli autori che prediligi?
Considero maestri assoluti Collodi e Rodari, poi i loro eredi tra cui Marcello Argilli e Giovanna Righini Ricci per la maestria con cui hanno saputo fondere levità linguistica e fantasia, non rimanendo avulsi dalla modernità e soprattutto sostenuti da un’imprescindibile istanza pedagogica. Fondamentale è la lezione di Bianca Pitzorno che ha reso l’universo femminile protagonista delle sue opere spesso schierate contro il perbenismo, tanto da affrontare argomenti imbarazzanti.
Mi sento vicina ai giochi combinatori di Silvia Roncaglia che manipola con ironia la tradizione fiabesca.
Tra gli autori miei coetanei ammiro molto la vivacità compositiva di Luigi Dal Cin.
- Quale approccio preferisci nell’impianto narrativo delle tue storie?
Mi piace architettare i racconti montando una struttura riconoscibile, direi quasi un’impalcatura geometrica: un palazzo-cornice con ascensore-motore; il percorso narrativo di un viaggio lineare ma scandito da flash turistico-informativi; la ciclicità stagionale che organizza la vita di un ordinato borgo di artigiani… fino addirittura alla struttura dei tre regni danteschi! Non rinuncio mai, inoltre, alla presenza di qualche strategico congegno meccanico: l’ascensore, un auto d’epoca ma superaccessoriata, un ago… fino all’esasperazione tecnologica che intrappola i protagonisti del mio ultimo “Acci… denti di piragna”. Queste costanti servono a puntellare i racconti di modernità e concretezza, per poi però partire verso scenari di fantasia più evocativi e formativi.
- Qual è secondo te il futuro della narrativa per l’infanzia?
Attualmente si assiste alla diffusione, talvolta eccessiva e non sempre attenta ai reali bisogni educativi dei giovani, di storie horror o fantasy sotto forma di saghe o serial.
Altra tendenza del mercato di questi ultimi anni riguarda la realizzazione degli e-book, che però non credo arriveranno mai – per fortuna - a sostituire i libri profumati d’inchiostro… Sarebbe davvero triste rinunciare così alla possibilità, per esempio, di colorare disegni in bianco e nero o di manipolare le costruzioni cartacee dei pop-up!
Tuttavia, a prescindere dal supporto e dalla veste editoriale, auspico comunque il proliferare di autori che sappiano conquistare con brio e garbo i propri lettori aiutandoli a crescere con serenità e gioia.
Grazie Paola per la collaborazione e in bocca a lupo per tutto!
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Intervista a Paola Santini, autrice di libri per i bambini
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