Sara Rattaro, giovane ma già affermata scrittrice, nasce e cresce a Genova, città in cui studia fino ad ottenere due lauree, una in Biologia, l’altra in Scienze della Comunicazione. Il suo esordio come scrittrice avviene nel 2009 con il romanzo “Sulla sedia sbagliata” (Morellini) cui fa seguito, nel 2012, “Un uso qualunque di te” (Giunti) che narra di un amore difficile: quello tra Viola e Carlo e, sullo sfondo, racconta di un passato non troppo sereno. Già questo romanzo risulta un vero successo ma il libro che rende l’autrice ancor più conosciuta è quello pubblicato, per la prima volta, poco più di un anno fa “Non volare via” (Garzanti), storia di un bambino “imperfetto” attorno al quale si snodano le vicende di un’intera famiglia.
A confermare i successi precedenti ora l’autrice ci presenta "Niente è come te" (Garzanti), il racconto di un amore forte ma difficile tra Francesco e Margherita, padre e figlia.
Conosciamo meglio questa brava scrittrice.
- Benvenuta su Sololibri.net Sara. Com’è nata la sua passione per la scrittura?
Scrivo fin da ragazzina ma non avrei mai immaginato di fare la scrittrice. Scrivere è sempre stato il mio modo sicuro di comunicare ma l’idea di farlo come professione era lontanissima. Ancora oggi mi sembra irreale.
- Quando ha compreso che la narrativa sarebbe divenuta la sua strada?
Un paio di anni fa, quando è uscito “Un uso qualunque di te” che nel giro di poche settimane era in classifica tra i libri più venduti e io ero sommersa da messaggi di lettrici in lacrime che mi ringraziavano per aver scritto una storia così intensa.
- Eccoci a presentare il suo nuovo romanzo. Il motivo scatenante sono state le testimonianze che lei ha ascoltato da parte dei genitori che soffrono per l’allontanamento dei propri figli?
Sì, in particolare ho incontrato un padre che non incontra le proprie figlie da molti anni perché la madre le ha portate a vivere in Danimarca senza dare spiegazioni e senza preavviso. Lui ha scoperto che non sarebbero rientrate e che loro andavano già a scuola in Danimarca. Da quel momento non ho più pensato ad altro. Dovevo raccontare “Niente è come te”.
- Quale autrice del romanzo, come descriverebbe, in poche parole, Francesco e Margherita?
Un padre e una figlia vittime del grande vuoto affettivo della persona che li ha tenuti lontani. Allontanare un figlio da un genitore ha conseguenze gravissime soprattutto sul figlio, poi sul coniuge. Chiunque abbia intenzione di farlo deve considerare il male che sta per fare a quello che considera la cosa più preziosa. Dovrebbe essere contro natura.
- Pur essendo la narrazione tratta da fatti reali, c’è comunque qualche aspetto che la accomuna o la lega, in qualche modo, ai due protagonisti?
Sono usciti dalla mia penna e per questo sono miei. In Margherita rivedo la paura di camminare sui vetri rotti che si ha quando si affronta l’adolescenza, la voglia di essere diversa e il terrore di non essere amata. In Francesco ritrovo l’ingiustizia subita, quella che ti fa morire dentro.
- Le dinamiche familiari assumono grande valore nei suoi romanzi. Vorrebbe cambiare genere o ha ancora molto da scrivere su tali argomenti?
Sarebbe bellissimo alzarsi una mattina e avere il desiderio di scrivere un avvincente fantasy o un thriller. Bisogna sentirlo altrimenti si prende in giro il lettore.
- Prima di salutarci, tornando indietro nel tempo, Sara Rattaro bambina e adolescente era appassionata di lettura? Quali libri, ad oggi, le sono rimasti nel cuore?
Sì, ho sempre letto. Se devo scegliere un libro tra tanti scelgo “Se questo è un uomo” di Primo Levi. Un capolavoro assoluto.
- Ancora una curiosità: ci può dare una piccola anteprima sui suoi progetti futuri?
Sto scrivendo una storia che vede come protagoniste una madre e una figlia in conflitto tra loro, faranno fuoco e fiamme.
Grazie ancora, Sara. Complimenti per “Niente è come te”, storia intensa e coinvolgente. Aspettiamo già la prossima pubblicazione.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Intervista a Sara Rattaro in libreria con “Niente è come te”
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