Nato a Savigliano (CN) nel 1976 e Dottore in Filosofia dal 2004, Luca Sardo Giambonino si occupa di poesia, saggistica, narrativa. Sul suo profilo Twitter si descrive come "Poeta, Saggista, Scrittore, Insegnante di Sostegno. Insomma il tipico esempio d’intellettuale d’altri tempi senza quattrini".
- Quanto hanno influito gli studi filosofici nella sua produzione poetica?
Per essere del tutto onesti io iniziai a scrivere poesie ben prima degli studi filosofici e cioè già dal lontano 1995. Ricordo ancora che ero al mare, su una bella spiaggia di Pietra Ligure, in bocca una sigaretta, nella mano una stilografica d’argento dono di mio padre e così ispirato iniziai a scrivere a margine di una raccolta di poesie di Ungaretti. E ne scrissi veramente tante. Non posso però negare che gli studi filosofici abbiano decisamente influito sul mio modo di scrivere poesie anche perché hanno affinato la mia capacità di ragionamento e mi hanno aperto nuove prospettive tramite cui osservare e descrivere non solo la mia anima ma anche il mondo che mi circonda. E questo ovviamente spero sia un vantaggio per i miei lettori, del resto in alcune correnti filosofiche tedesche del XVIII secolo si arrivava a considerare la poesia come apice massimo cui la filosofia non poteva giungere appieno e questo credo la dica veramente lunga.
- Le sue poesie, oltre a far vibrare le corde del cuore di genuini sentimenti, ci ripropongono in chiave moderna accenni mitologici. Quali sono i poeti classici o moderni dai quali trae ispirazione?
È verissimo che a me cercare di riproporre determinati aspetti della mitologia antica, per lo più romana, sia in certi frangenti una necessità dell’essere poeti oggi. Dedicare versi a Giove Ottimo Massimo, a Bacco, alle Sacre Muse, ad Apollo e all’infinità di dei e divinità dell’antica Roma mi piace veramente molto e mi piace veramente molto mischiare nella poesia richiami all’antico ed al moderno contemporaneamente, così come credo di aver fatto in molte delle mie poesie. I poeti classici che mi hanno ispirato? Sicuramente Orazio, di cui ho potuto apprezzare sia il versificare latino sia le svariate traduzioni in italiano già alle superiori e ovviamente anche Virgilio mi ha molto colpito anzitutto nella traduzione cinquecentesca magnifica di Annibale Caro, del quale consiglio vivamente la lettura. Fra i poeti moderni o più o meno tali figurano Goethe, i suoi Inni sono indimenticabili a mio avviso e ovviamente Ungaretti, dal quale ho imparato quanto sia importante sfrondare i versi e scrivere poesie che risultino, spero ovviamente, piacevoli senza esagerare nei fronzoli. Ho letto anche con piacere il versificare di Montale, particolarmente in Ossi di seppia, che mi ricorda alle volte la parlata scarna ligure del mio nonno materno e non so se mi abbia influenzato più la parlata del verso scritto montaliano.
- Tra le sue numerose pubblicazioni, qual è la raccolta di poesie che, per lo stile di scrittura, la caratterizzano maggiormente? Perché?
Sinceramente non c’è una raccolta che mi caratterizzi completamente anche perché mi piace molto sperimentare nuovi approcci quando mi riesce. Però una raccolta in particolare per il modo con cui l’ho voluta strutturare raccoglie mie poesie recenti e alcune dei miei primi passi ed è la raccolta “La Foresta di Teutoburgo” edita dalla casa editrice Aracne. Perché la preferisco alle altre? Perché sono riuscito a dare un quadro generale del mio modo di fare poesia nei vari modi in cui riesco a scrivere versi.
- Il suo blog di poesia quando nasce e per quale scopo?
Contemporaneamente Versi, rinvenibile su Wordpress – non è mai voluto essere solo un blog, ma piuttosto una rivista di poesia per quanto fosse tecnicamente possibile. Nacque da una mia idea nel 2015 e sono contento di averla creata. L’intenzione era quella di dare il più ampio spazio possibile a tutti quelli che avessero voluto collaborare e per fortuna a distanza di anni i collaboratori non sono mai mancati, spero di aver fatto cosa buona e di aver dato voce a poeti e poetesse contemporanei che hanno contribuito alla vita della rivista stessa o blog, chiamatela come volete, in tutti questi lunghi anni. Vorrei anche anticipare che Contemporaneamente Versi subirà alcuni cambiamenti non solo di design ma anche dando spazio ad articoli letterari e non, poetici e non e così via, cosa che mi sarebbe sempre piaciuto fare ma è sempre stato un po’ un problema. Spero di riuscire nel mio nuovo intento anche per attirare lettori nuovi.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Intervista al poeta Luca Sardo Giambonino
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