Intrigo bretone. Omicidio a Pont-Aven. Il primo caso del commissario Dupin
- Autore: Jean-Luc Bannalec
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: BEAT
- Anno di pubblicazione: 2020
“È così: in Bretagna il tempo è bello... cinque volte al giorno”.
Il commissario Georges Dupin è stato allontanato da Parigi per certi suoi metodi poco ortodossi nel gestire le indagini. I suoi superiori lo hanno confinato in Finistère, il dipartimento Bretone nell’estremo Nord-Ovest della Francia, chiamato così dopo che i Romani avevano soprannominato la regione finis terrae: il confine del mondo. Dal giorno del suo trasferimento, il commissario dal carattere ruvido e un po’ scontroso ha accumulato crescente interesse per "l’anima bretone". Ma con la bella stagione alle porte, un omicidio sconvolge la tranquillità di Pont-Aven e costringe Dupin a confrontarsi con l’altro lato della medaglia della cultura bretone: l’ostinazione a mantenere i segreti.
Pont-Aven è un caratteristico paesino bretone, edificato nel punto:
"in cui l’Aven sfocia nel mare [...], in cui il fiume, giunto sin lì come un ruscello di montagna attraverso una stretta valle, forma una specie di fiordo che serpeggia poi per oltre sette chilometri fino al mare aperto, ramificandosi in innumerevoli bracci e creando a tratti dei pittoreschi laghi che, durante le maree, si confondo con il mare".
Ogni anno attrae centinaia di turisti, che arrivano lì per le belle spiagge sull’oceano e per la storia del luogo. Pont-Aven è infatti divenuto celebre per aver ospitato, a fine Ottocento, la colonia di artisti di cui faceva parte anche Paul Gauguin. Paul Gauguin, in particolare, era stato ospite dell’hotel Central, lo stesso hotel in cui, il 7 luglio, viene ritrovato morto Pierre-Louis Pennec,
"un albergatore leggendario, un’istituzione, proprio come lo erano stati suo padre e, prima di lui, sua nonna".
Dupin è chiamato a indagare su questo omicidio, ma la situazione, già difficile per l’assenza di una vera pista, si fa ancora più drammatica quando viene ritrovato morto anche il figlio dell’albergatore.
Intrigo bretone. Omicidio a Pont-Aven. Il primo caso del commissario Dupin (BEAT, 2020, traduzione di G. R. Cervo) è un giallo dal sapore classico, dal ritmo blando e ben cadenzato, senza una particolare dose di suspense. Al centro del romanzo vi è la Bretagna, un luogo che l’autore Jean-Luc Bannalec (pseudonimo di Jörg Bong) dimostra di conoscere a tutti i livelli: dalla geografia alla storia, dalle tradizioni culinarie all’intenso orgoglio per il clima.
Per questo motivo, il libro è soprattutto un viaggio all’interno della cultura bretone, una narrazione che porta a conoscere lo stile di vita, la mentalità, le passioni e i lati oscuri di una popolazione che è orgogliosa di discendere dai Celti e che mantiene le proprie autostrade gratuite come privilegio rispetto al resto della Francia.
Leggendo Intrigo bretone, si partirà alla scoperta di paesaggi suggestivi e affascinanti (le descrizioni paesaggistiche sono il forte di Jean-Luc Bannalec), di paesi che vivono di pesca e di turismo, della tradizione culinaria di un’intera regione che deve quasi tutto al mare che la circonda da due lati. All’interno di questa splendida cornice, il commissario Dupin, coi suoi metodi bruschi e con la sua scarsa attitudine al lavoro di squadra, cercherà di venire a capo di un’indagine i cui esiti, bisogna dirlo, si rivelano alla fine del romanzo abbastanza scontati.
Intrigo bretone. Omicidio a Pont-Aven. Il primo caso del commissario Dupin
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