Io nascerò. La forza della mia fragilità
- Autore: Loretta Goggi, Bruno Ballardini
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Piemme
- Anno di pubblicazione: 2013
Sottotitolo di "Io nascerò", edito da Piemme nel 2013, è "la forza della mia fragilità", perché Loretta - nota cantante, attrice, conduttrice televisiva, doppiatrice e imitatrice - qui si racconta e si svela in tutta la sua umanità, debolezze comprese. Abituato a vederla come donna vitale ed allegra, il suo pubblico con questo libro entrerà in contatto con la sua sfera più personale.
Come dice lei stessa nel prologo, l’idea di scrivere le è venuta dopo aver tanto amato e sofferto, causa la scomparsa nel 2011 del marito Gianni Brezza.
Perché ad un certo punto della vita, qualcosa si capisce: l’importanza della semplicità, dei valori, degli affetti, della professionalità come del seguire sempre il cuore e l’istinto nelle scelte.
La cantante di Maledetta Primavera ci racconta dell’immenso dolore per la perdita del compagno di una vita e del come sia riemersa da questo momento difficile non nascondendo a nessuno il proprio dolore. A tutto ciò, si uniscono riflessioni sull’oggi e sul domani, che ci riportano il ritratto di una donna forte che nonostante la sofferenza guarda ancora al domani, come già s’intende dal titolo.
Non amo molto i libri autobiografici ma talvolta aiutano a scoprire la vera persona che si nasconde dietro il personaggio noto. E Loretta Goggi è certamente una donna tenace e combattiva.
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Fragilità? Loretta, così come si racconta nel libro, non mi pare una donna fragile. Autonoma, volitiva, determinata ma anche rispettosa dell’altro, tanto che sia il marito quanto che siano gli amici o i parenti. Ho trovato il libro molto sincero e frutto di una vita vissuta dando senso ad ogni attimo, ad ogni esperienza, anche in questo non trovo fragilità piuttosto consapevolezza. Durante la lettura ho avuto la sensazione di stare conversando con la mia migliore amica, quella che mi aiuta a prendere coscienza, che mi invita ad andare oltre perché in quell’oltre si sperimenta la pienezza, l’unità, l’Amore se pur il senso del vuoto accompagna quotidianamente.