Io sono con te
- Autore: Melania Mazzucco
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2016
“Storia di Brigitte” è il sottotitolo del volume “Io sono con te” (Einaudi, 2016) edito nella Collana I Coralli nuovo romanzo di Melania G. Mazzucco, autrice romana vincitrice nel 2003 del Premio Strega con “Vita”, i cui libri sono tradotti in 24 Paesi.
“Non temere, perché io sono con te; non smarrirti, perché io sono il tuo Dio.
Ti rendo forte e anche ti vengo in aiuto e ti sostengo con la destra vittoriosa”.
Partendo da un versetto di Isaia (41,10), la brava Melania Mazzucco narra un episodio di vita reale che non può lasciarci indifferenti.
“Questa è la vera storia di Brigitte, così come lei l’ha raccontata a me, e io a voi”.
L’odissea di Brigitte è simile a quella di tanti altri disperati, dimenticati e senza dimora, invisibili che vivono nelle nostre città, ombre che per egoismo fingiamo di non vedere. Queste ombre sostano in qualche dormitorio pubblico se va bene, si rifugiano negli angoli bui delle stazioni, negli anfratti di qualche strada e nei giardini pubblici. Il loro tetto è il cielo, sia piova sia possa essere trapuntato di stelle.
Il 26 gennaio del 2013 alle cinque del pomeriggio le centraline di rilevazione meteo di Roma registrano una temperatura di cinque gradi, ma il sole è tramontato da mezz’ora e il termometro sta scendendo. In quella fiumana di gente (pendolari, passeggeri, turisti, addetti alle pulizie, soliti borseggiatori e personaggi equivoci dagli sguardi rapaci) che transita all’interno della Stazione Termini, ecco sbucare una donna che indossa un paio di jeans blu scuri e una giacca nera, abiti che non sono abbastanza per proteggerla dalle temperature rigide dell’inverno. Le luci forti, il rumore di fondo della stazione, la voce stentorea dell’altoparlante frastornano la donna che si ritrova come sospinta fuori, nell’atrio, dove il buio ha inghiottito i confini della piazza. Ora che si sta consolidando la notte,
“alla spicciolata i residenti della stazione riprendono possesso dei loro giacigli”.
Affastellano sacchi di tessuto impermeabile e carrelli da supermercato nei quali custodiscono i loro miseri tesori. I senza dimora dispiegano i cartoni e le coperte, e si coricano, non si parlano e del resto nessuno parla a loro. È vero, la piazza è uno spazio sterminato, inospitale, “landa buia”, ma Brigitte non sa dove andare, quindi non le resta altro da fare che stendersi su quella porzione di cemento del marciapiede, poggiare la testa sulla borsa che ha portato sulla spalla per tutte queste ore e chiudere gli occhi. Ma Brigitte
“non dorme da più di due mesi. Non dorme neanche la sua prima notte a Roma”.
Dopo nove giorni trascorsi vagando e piangendo davanti, dentro e attorno alla stazione Termini pranzando e cenando con gli scarti dei viaggiatori, “un uomo nero vestito di nero” Frère Antoine, porge alla donna, dopo averle offerto la colazione al bar, un tovagliolo di carta sul quale ha scritto un indirizzo: “Via degli Astalli 14/a.” In quella strada si trova il Centro Astalli di Roma, luogo di accoglienza per immigrati, richiedenti asilo e rifugiati, gestito dai gesuiti.
In questo emozionante romanzo, necessario e di valore, pagina dopo pagina il lettore scoprirà che Brigitte proviene dalla Repubblica Democratica del Congo, da quell’Africa Centrale che sta vivendo da qualche tempo una situazione di violenze interne, in alcuni casi di matrice religiosa. In Congo Brigitte di professione infermiera, vedova con quattro figli, gestiva una clinica da lei chiamata “Dieu le veut”, “Dio lo vuole”. Quando il regime militare al potere aveva compreso che quella donna forte e determinata non si sarebbe mai piegata ai suoi voleri pur di non tradire la propria morale e il giuramento d’Ippocrate, Brigitte era diventata un oppositore politico, un nemico da annientare. Non restava altro da fare che fuggire verso la salvezza. Il volume è uscito nel giorno nel quale i maggiori quotidiani italiani hanno pubblicato la notizia che nel nostro Paese è record di sbarchi di migranti: nel 2016 ne sono già arrivati oltre 153.000. A causa di ciò il Viminale ha lanciato l’allarme: «Siamo al collasso».
“Ancora non so se riuscirò mai a scrivere la sua storia. Ma sono sicura che, se potrò farlo, sarà solo perché lei sarà stata se stessa con me, e anch’io con lei. Allora io potrò essere anche lei e riuscirò a trovare le parole”.
Io sono con te. Storia di Brigitte
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