Io sono il Tenebroso
- Autore: Fred Vargas
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Einaudi
“Io sono il Tenebroso” completa la serie de “I tre evangelisti” di Fred Vargas, insieme a “Chi è morto alzi la mano” e “Un po’ più in là sulla destra”. Come gli altri due libri anche questo lavoro di Fred Vargas è un giallo un po’ atipico, molto delicato (se un giallo può definirsi in questa maniera) o “elegante” come detto per il primo. Forse qui è rinvenibile una maggiore violenza nel senso che i delitti sono cresciuti in numero, ma giusto un accenno cruento in più rispetto ai precedenti, un qualcosa di marginale e ad ogni modo niente scene violente o spargimenti di sangue in accordo con lo stile degli altri due libri.
Come per gli altri, inoltre, anche questo punta in particolar modo all’analisi deduttiva e si concentra molto sui personaggi descritti e sulle loro particolarità. Forse a ben vedere e se si è attenti nella lettura, l’assassino può essere intuìto un po’ prima, giusto intuìto però, non capito, dato che il tutto può essere dedotto solo verso la fine quando si hanno tutti gli elementi e tutti i piccoli particolari che emergono di pagina in pagina.
Dopo aver debuttato nel secondo romanzo Ludwig Kelweihler, detto Louis, è anche presente nel terzo ed è quello che tira un po’ le fila mentre i tre evangelisti, sempre presenti, sono per lo più chiamati in causa per i lampi di genio che indirizzano e aiutano la metodica analisi fatta dall’ex dipendente del Ministero dell’Interno, Louis appunto. Con un ginocchio mezzo rotto e un rospo che l’accompagna dappertutto cataloga ogni caso interessandosi a quelli che si impossessano della sua testa e, nonostante non lavori più per il Ministero, non può fare a meno di indagare. Lo accompagna in questo soprattutto Marc, o San Marco, come lo chiama lo zio, che possiede quell’emotività in più che lo porta al di là della apparente ovvietà della situazione.
Per aiutare la vecchia Marthe e il suo “figlioccio” non proprio sveglio, i quattro sono alle prese con un assassino di giovani donne che sembrano non avere niente in comune, nessun collegamento se non forse una poesia, El Desdichado, i cui primi versi sono “Io sono il tenebroso, il vedovo, l’inconsolabile, il principe d’Aquitania la cui torre è stata distrutta”, dai quali tra l’altro deriva il titolo italiano del libro.
Ancora una volta la Vargas ci propone un giallo ben congeniato con una scrittura sobria e piacevole che cattura il lettore e lo tiene legato fino all’ultima pagina. Mentre si è alle prese con il suo romanzo ci si sente coinvolti, si cerca di seguire la logica e i particolari che ci stanno dietro per arrivare alla scoperta dell’assassino, ma intanto si sorride dei personaggi e di certe situazioni, delle loro caratteristiche più o meno particolari, più o meno strane, che tolgono tensione regalando al lettore anche una certa ironia.
I tre evagelisti: Chi è morto alzi la mano. Un po’ piú in là sulla destra. Io sono il Tenebroso
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