Ipazia. La vera storia
- Autore: Silvia Ronchey
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2010
La prima parola sconosciuta che ho incontrato nel libro di Silvia Ronchey “Ipazia. La vera storia”, edito da Rizzoli nel 2010, è a pag. 10 (il riferimento è alla protagonista Ipazia):
... secondo altri ancora, una sacerdotessa e una teurga.
Non era ancora iniziata la scalata alla parete che già stavo decidendo di riparare in discesa. Teurga: colei che praticava la teurgia, l’arte che si serve di azioni ineffabili affini a quelle magiche per realizzare un’unione con la divinità.
Ipazia era
...l’espressione del rapporto, pagano quanto cristiano, fra la donna e il sacro…
alla guida della confraternita platonica più importante della sua epoca, …anello dell’antica e mai cessata catena di avvicendamenti nella tradizione iniziatica che chiamiamo neoplatonica… restò aperta soprattutto come si è detto, alle donne, e fino ai gradi più alti di iniziazione e alle massime risorse di potere….Fu solo con il suo passaggio a occidente... che la componente femminile fino ad allora vitale e illustre, scomparve.
Nell’antichità il culto più diffuso era quello delle dee; San Cirillo distrusse per fini politici l’oracolo guaritore di Iside sostituendolo con il culto cristiano dei santi Ciro e Giovanni.
La frattura generata con l’assassinio di Ipazia diventerà un canone della nuova religione cristiano cattolica che, eliminate le donne dalla vita spirituale, riconoscerà dignità solo alla figura della Madonna. Una spaccatura del pensiero cristiano che rinfocolerà non pochi roghi nei secoli a venire.
Arrivata qui mi rendo conto che nessun equivoco può offuscare il lavoro della Ronchey che rischia di essere tacciato per ideologicamente schierato; lei pone un interrogativo fondamentale, legato alla sparizione della donna dalla spiritualità e dalla sua “amministrazione”. Attraverso il processo intellettualmente onesto che conduce in questo libro, l’autrice dimostra come la Storia segua un modello ricorrente di pensiero, la dottrina dogmatica, e Cirillo altri non è stato che il braccio armato della storia. L’autrice svela e chiama in causa gli attori, a uno a uno, assume (per capirlo) il loro punto di vista, senza ipocrite velature bipartisan. Ci offre il classico punto di vista panoramico. Non accentua né sminuisce.
Il tono della narrazione è discorsivo, complessi gli argomenti trattati, ma l’autrice non molla il lettore neanche un momento.
Ipazia d’Alessandria fu così brutalmente assassinata perché il futuro santo vedeva in lei una rivale,
“ultima aristocratica erede della dinastia intellettuale di un centro di potere come la scuola di Alessandria”.
Ciò che provoca il suo attacco di pthonos è l’esistenza di una vasta e arcana alleanza tra ellèni, capeggiata da Ipazia determinante nelle scelte politiche dell’élite e degli stessi vertici amministrativi.
Efficace la descrizione dell’uomo "eresiarca intoccabile":
…la scura barba appuntita come il copricapo intessuto di croci
Nell’anno quarto dell’episcopato di Cirillo, vescovo di Alessandria all’epoca dei fatti, una moltitudine di uomini imbestialiti piombò improvvisamente addosso a Ipazia …la fecero a brandelli…li diedero alle fiamme…
Bello il capitolo 21 dedicato all’etimologia del nome Ipazia connesso a un’idea di acutezza dominante. Mi piace molto come ha saputo smontare il luogo comune di una storia fatta dai vincitori, perché nonostante tutti i tentativi di gettare ogni sorta di ombra sulla figura della donna filosofa, il suo mito come ruscello carsico ha attraversato le montagne del tempo, sgorgando prima durante l’Umanesimo, gonfiandosi nell’epoca dei Lumi arrivando fino a noi. L’autrice non entra nello scontro ideologico cultura cristiana versus cultura pagana, ma dimostra senza tante licenze poetiche che Cirillo uccise una sacerdotessa e il suo atto mai condannato apertamente dalla chiesa di Roma è il primo, colossale, di un meccanismo micidiale che ha cancellato il ruolo e il contributo della donna al sacro: Ipazia d’Alessandria era una sacerdotessa e per questo è stata uccisa.
Ci sono persone che uccidono in nome della verità, ci sono persone che muoiono per un’idea: le prime scrivono la storia, le seconde la attraversano da “unforgettable fire”.
Ipazia
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Ipazia. La vera storia
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