Isola di Katrine Engberg

Torna in libreria per gli appassionati di gialli scandinavi la scrittrice danese Katrine Engberg, che con i suoi investigatori di Copenaghen Anette Werner e Jeppe Korner ha scritto romanzi popolari tradotti in tutto il mondo.

In italiano il nuovo romanzo, dal titolo Isola, è pubblicato come gli altri da Marsilio, traduzione di Claudia Valeria Letizia. Jeppe è momentaneamente in congedo, abbandonato dall’amata Sara e depresso si è rifugiato nell’isola di Bornholm, al largo sul mar Baltico. Anette quindi si trova sola, quando viene raggiunta dall’ordine di occuparsi di un raccapricciante delitto: in una valigia, a Copenaghen, in un parco giochi, è stata rinvenuta una vecchia valigia che contiene i resti di un uomo letteralmente segato a metà.
Alla ricerca dell’identità del mezzo cadavere, Anette chiede aiuto al suo compagno di squadra, perché in effetti le flebili tracce dell’orribile delitto, portano proprio nell’isola dove si è momentaneamente stabilito Jeppe.
Il libro ha una trama molto complessa, piena com’è di storie che si sovrappongono e si intrecciano. Esther de Laurenti, una scrittrice amica di Jeppe, è giunta con lui nell’isola: andrà ospite di Ida, la figlia di un’anziana intellettuale che aveva trascorso la maggior parte della vita sull’isola e che avrebbe voluto che Esther scrivesse la sua biografia; nella casa tutte le sue lettere e i suoi libri sono a disposizione per la ricostruzione di una lunga vita. La donna aveva adottato due figli, Ida, che ora vive a Copenaghen, e il fratello Nikolaj, con il quale la sorella si sentiva poco e che ora sembra scomparso da qualche mese.
Quindi Esther si sistema nella vecchia casa, sporca, inospitale, piena di spifferi e di un clima malsano, intenzionata a leggere il materiale, le tante lettere che nel corso degli anni Margrethe Dybris ha scambiato con una carissima amica.

Attraverso l’espediente letterario dell’epistolario, veniamo a sapere molto della storia dei personaggi del romanzo, del loro passato, dei misteri che hanno caratterizzato le loro esistenze. Una serie di colpi di scena ci immettono dentro complicate vicende familiari, che hanno condotto i protagonisti verso un finale inatteso e sconvolgente, per svelare il quale lo stesso Jeppe, per aiutare la cara amica Anette, rischia la sua stessa vita.
Il libro, con tutte le caratteristiche del vero noir, si legge con curiosità, a ogni pagina si apre una nuova finestra inquietante, tanto l’autrice è veramente abile nel costruire una sorta di romanzo nel romanzo, a partire dal titolo, il cui vero significato si chiarirà nelle ultime pagine della storia.
Trama inquietante, personaggi foschi, un ambiente naturale pieno di tagliaboschi e macellai, fanno di questa storia un ennesimo successo per gli amanti dei gialli nordici. La stessa Camilla Läckberg,, beniamina del genere, ha parole lusinghiere per “lo stile frizzante” di Katrine Engberg.