Quale occasione migliore dell’anniversario della sua nascita per celebrare James Joyce con un elenco delle frasi e citazioni più belle tratte dalle sue opere?
Joyce, scrittore tra i più importanti del XX secolo, nasceva a Dublino il 2 febbraio 1882. Le opere di Joyce sono tra le più note della letteratura inglese novecentesca; il suo Ulisse, tra i capolavori del modernismo, è un romanzo amato e temuto dai lettori per il suo grado di complessità e la sua lunghezza. Forse questo elenco di citazioni potrà spingere qualcuno ad affrontarlo? Chissà, intanto lasciamo a lui la parola.
Joyce: le frasi e le citazioni più belle dello scrittore
- Ogni vita è una moltitudine di giorni, un giorno dopo l’altro. Noi camminiamo attraverso noi stessi, incontrando ladroni, spettri, giganti, vecchi, giovani, mogli, vedove, fratelli adulterini.
- Se ho scelto Dublino per scena è perché quella città mi appariva come il centro della paralisi.
- Quando si ha una cosa, questa può essere portata via. [...] Ma quando si dà una cosa, questa è data. Nessun ladro può prendertela. [...] Se l’hai data tu, allora è tua per sempre. Sarà sempre tua. Ecco, questo è dare.
- Cercare adagio, umilmente, costantemente di esprimere, di tornare a spremere dalla terra bruta o da ciò ch’essa genera, dai suoni, dalle forme e dai colori, che sono le porte della prigione della nostra anima, un’immagine di quella bellezza che siamo giunti a comprendere: questo è l’arte.
- Quando un’anima nasce in questo paese le vengono gettate delle reti per impedire che fugga. Tu mi parli di religione, lingua e nazionalità: io cercherò di fuggire da quelle reti.
- Ma il mio corpo era come un’arpa e le parole e gesti di lei come dita sulle sue corde.
- Moriva dal desiderio di salire in cielo attraverso il tetto e di volare verso un altro paese dove non avrebbe più sentito parlare dei suoi guai, eppure una forza lo spingeva dabbasso scalino per scalino.
- Attendeva paziente, quasi allegra, senza nessuna ansia, mentre i ricordi cedevano il posto a speranze e progetti. Speranze e progetti talmente complessi che non vedeva nemmeno più i cuscini bianchi su cui fissava lo sguardo, né si ricordava di cosa fosse in attesa.
- Osservò la scena e pensò alla vita – e come regolarmente gli succedeva quando pensava alla vita, diventò malinconico. Una tristezza dolce discese in lui. Sentì quanto era vano lottare contro la sorte – era questa la saggezza che i secoli gli avevano tramandato.
- Convennero di interrompere i loro rapporti: ogni legame, disse lui, è un legame di dolore.
- Uomo affamato, uomo arrabbiato.
- Un’ondata di gioia ancora più tenera gli sfuggì dal cuore e gli scorse come un caldo flusso nelle arterie. Come il tenero fuoco di stelle, attimi della loro vita insieme, di cui nessuno sapeva o avrebbe mai saputo, si scagliarono nella sua memoria illuminandola. Desiderava rammentarle quegli attimi, farle dimenticare gli anni della noiosa vita in comune e ricordarle soltanto gli attimi di estasi. Perché gli anni, sentiva, non avevano spento la sua anima o quella di lei. I bambini, lo scrivere, le cure della famiglia non avevano spento del tutto il tenero fuoco delle loro anime. In una lettera che le aveva scritto allora aveva detto: "Come mai parole come queste mi sembrano tanto fiacche e fredde? Forse perché non esiste per il tuo nome parola abbastanza tenera? Le parole scritte anni prima gli giunsero dal passato come una musica lontana. Moriva dal desiderio di rimanere solo con lei. Quando, andati via gli altri, lui e lei sarebbero stati nella loro camera in albergo, allora sarebbero stati soli, e insieme.
- Cercherò di esprimere me stesso in qualche modo di vita o di arte il più liberamente e il più compiutamente possibile, usando a mia difesa le sole armi che mi concedo di usare: il silenzio, l’esilio e l’astuzia.
- Quattrini e cretini non si fanno compagnia.
- Dio fece il cibo, ma certo il diavolo fece i cuochi.
- Scrivere in Inglese è la tortura più ingegnosa mai studiata per i peccati commessi nelle vite precedenti.
- Sta nello spazio ciò a cui nel tempo devo arrivare, ineluttabilmente.
- Un picchiettare sommesso sui vetri lo fece voltare verso la finestra: aveva ricominciato a nevicare. Osservò assonnato i fiocchi neri e argentei che cadevano obliqui contro il lampione. Era giunto il momento di mettersi in viaggio verso occidente. Sì, i giornali dicevano il vero: c’era neve dappertutto in Irlanda. Cadeva ovunque nella buia pianura centrale, sulle nude colline; cadeva soffice sulla palude di Allen e più a ovest sulle nere, tumultuose onde dello Shannon. Cadeva in ogni canto del cimitero deserto, lassù sulla collina dove era sepolto Michael Furey. S’ammucchiava alta sulle croci contorte, sulle pietre tombali, sulle punte del cancello, sugli spogli roveti. E la sua anima gli svanì adagio adagio nel sonno mentre udiva lieve cadere la neve sull’universo, e cadere lieve come la discesa della loro estrema fine sui vivi e sui morti.
- "Come noi […] intessiamo e disintessiamo i nostri corpi," disse Stephen, "di giorno in giorno, le loro molecole su e giù come una spola, così l’artista intesse e disintesse la sua immagine."
- Si può passar sopra a un morso di lupo, ma non a un morso di pecora.
- Un uomo di genio non commette sbagli. I suoi errori sono volontari e sono i portali della scoperta.
- Ma le avventure vere, pensavo fra me e me, non capitano mai a chi se ne sta tappato in casa; bisogna andare a cercarsele fuori.
- Il sentimentale è colui che vorrebbe godere senza addossarsi l’immensa responsabilità dell’agire e del giudicare.
- Ecco da cosa si vede il buon commerciante. Ti fa comprare quello che lui vuol vendere.
- Vi ho messo così tanti enigmi e rompicapi che terranno i professori occupati per secoli a chiedersi cosa ho voluto significare, e quello è l’unico modo per assicurarsi la propria immortalità.
- La verità e la bellezza sono affini.
- Il calore del sole, ecco che cos’è. È come una carezza segreta che mi risveglia ricordi.
- Il caso mi fornisce tutto ciò di cui ho bisogno. Io sono come un uomo che inciampa nel cammino. Il mio piede colpisce qualcosa, mi chino ed è esattamente quello che voglio.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: James Joyce: le frasi e le citazioni più belle
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