Je suis Ducrot
- Autore: Francesco Teriaca
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2019
Il personaggio protagonista di questo romanzo di Francesco Teriaca è Vittorio Ducrot, un imprenditore di successo, un visionario che ebbe un suo preciso disegno che tentò tenacemente di realizzare. Il titolo del romanzo Je suis Ducrot (Ex Libris Edizioni, 2019) vuole significare le origini d’oltralpe della sua famiglia e l’ambiente che dominava la città di Palermo, dove molte famiglie straniere avevano preso dimora, portando le loro idee progressiste e la loro cultura nella Palermo degli inizi del secolo.
La città è coprotagonista del romanzo insieme a Victor, il padre che proveniente dalla Francia perì di colera e a cui succedette il figlio Vittorio. Questi, spinto dalla madre, condusse i suoi studi in Svizzera per poi tornare in Italia dove il patrigno seguiva le sorti dell’azienda. Era una persona coltissima e al di là dei titoli di studio era una persona dalle spiccate capacità imprenditoriali e di grande creatività, in grado di risolvere i problemi che si presentavano, inventandosi le soluzioni più consone e immediate. Visse nella città dei Florio, in uno splendore che ebbe come attori anche diverse altre famiglie ma che ebbe termine dopo la II Guerra mondiale e con l’autonomia siciliana.
Famiglie Inglesi, tedesche, francesi, avevano preso dimora a Palermo, tra cui i Whitaker, gli Ingham, insieme ai Ducrot che nelle loro fabbriche avevano un numero consistente di operai, perfettamente in regola con tutti i diritti e gli aiuti possibili per i lavoratori, circostanza rilevante specie per quell’epoca. Il benessere degli operai era inteso come stimolo e componente essenziale per una buona produzione lavorativa a beneficio degli utili d’impresa. Il lavoro all’interno della fabbrica era organizzato nel senso più industriale e moderno e ogni lavoratore aveva un suo preciso compito con una gestione aziendale razionale anche se paternalistica, ma in città ci si esprimeva al meglio in tutti i settori, dalle fontanelle alle cupole del teatro Massimo.
Era il momento in cui lo stile Liberty era la massima espressione della cultura artistica europea, un vero e proprio segno distintivo della città di Palermo, che vedeva come massimo esponente di questo stile il grande architetto Basile, sia il padre che il figlio.
Avere in città un personaggio importante come Ducrot fu una circostanza rilevante come la presenza dei Florio. La padronanza di una lingua quale il francese a quel tempo voleva dire comunicare in una lingua che era quella dell’élite a tutti i livelli, professionale, industriale artistico. I Ducrot, tra l’altro, arrivarono a realizzare nei loro stabilimenti persino idrovolanti per la Marina e anche gli splendidi arredi delle navi più prestigiose portavano la loro firma.
Nel romanzo si racconta la vita familiare dei Ducrot, con i matrimoni, i cinque figli e le varie disavventure a cui andò incontro il protagonista. Questi arrivò in un periodo a ricoprire anche il ruolo di capo degli industriali di Palermo e venne eletto anche in Senato e la sua storia personale si intreccia con quella di un periodo che è tutto da ricordare.
Je suis Ducrot è un romanzo storico di rilievo, che ripropone un personaggio di una forte personalità che ha influenzato favorevolmente tutto un modo di essere dell’Isola e dei suoi abitanti, con sullo sfondo la vicenda storica di un periodo controverso della Storia d’Italia. Far ritornare alla memoria un personaggio come Ducrot vuol significare immergersi in questo spirito di rinnovamento e di impulso e apertura a nuove frontiere caratteristici di un mondo e di un’epoca.
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