Joe Lansdale. In fondo è una palude
- Autore: Joe R. Lansdale
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2018
Seba Pezzani, autore, musicista, traduttore e interprete, ha scritto un libro - non il tradizionale ritratto biografico, anzi, non lo è affatto - su e con Joe R. Lansdale, grande e poliedrico scrittore della narrativa di genere, molto amato anche in Italia e definito dallo stesso Pezzani «il romanziere pulp americano più popolare». Pubblicato lo scorso dicembre da Giulio Perrone col titolo completo "Joe Lansdale. In fondo è una palude" (pp. 248, euro 15,00), si tratta in realtà di una conversazione, come specificato nello stesso sottotitolo, quasi a rimarcarne la differenza, fra due persone che si conoscono da tanto e che il tempo, la dedizione e le frequentazioni, sia personali che professionali, hanno reso ottimi amici.
L’introduzione è a opera di Luca Crovi, nome molto noto nel mondo editoriale nonché «colonna portante della principale casa editrice italiana di fumetti», la Bonelli, il quale spiega com’è nata la conoscenza fra lui e "Big Joe" e fra questi e Pezzani. Tra l’altro, proprio l’Italia è stata galeotta per l’incontro.
In fondo è... una palude. Perché in fondo, la vita è quello. Sotto la superficie talvolta trasparente si cela quasi sempre qualcosa di più torbido. Soprattutto nel Texas orientale. La poetica di Joe è esattamente questo.
Riprendendo uno dei testi più celebri intitolato "In fondo alla palude" edito nel nostro Paese per la prima volta nel 2002 col titolo Sotto gli occhi dell’alligatore, il dialogo si snoda tra ricordi, aneddoti e racconti di vita vissuta fatta di tante letture, ma pure di tanta strada, con scazzottate e avventure giovanili. Il tutto in un territorio particolare sotto più punti di vista: geografici, demografici e culturali come quello del Texas orientale, che non è semplicemente la parte più a est del secondo Stato dopo l’Alaska per superficie, ma è molto di più: è un microcosmo, substrato ideale per la fervida fantasia di uno come Lansdale. La cittadina dove abita con la moglie Karen - suo vero braccio destro - ha un nome buffo e un po’ difficile da pronunciare, Nacogdoches, di origine ispanica, elemento quest’ultimo che contribuisce a spiegare alcune sue scelte narrative. I figli sono ormai grandi e vivono per conto proprio, ma ne ricorda la crescita con po’ di nostalgia, certo della loro capacità di stare al mondo. L’importanza dei valori, in primis gli affetti familiari, è evidente dai resoconti che Joe fa all’amico Seba: la fiducia è ben riposta e ciò che nasce dalla chiacchierata fraterna e confidenziale è un ritratto a tutto tondo. Potrebbe sembrare a un occhio superficiale un’intervista ma «si intervista un estraneo o un personaggio, non un amico», ci tiene a precisare Seba Pezzani.
E così, ci sembra di sentire Lansdale mentre parla di sé, della sua infanzia tra le ristrettezze economiche e i profondi pregiudizi razziali, che si ritrovano in molte sue opere, diffusi negli States e specialmente fra la gente del Sud; un padre pugile che gli ha trasmesso la passione per lo sport, in particolare le arti marziali, e la madre che invece lo ha avvicinato alla lettura prima (non ci sono solo i classici nella sua formazione ma anche svariati fumetti) e alla scrittura poi; il passaggio burrascoso all’eta adulta, le sue avventure sentimentali (alcune veramente esilaranti) fino all’incontro con Karen «la donna che con ogni probabilità gli ha salvato la vita». A farla da padrona è però il gusto perenne per l’avventura. Tutti ingredienti che lo hanno forgiato e sono stati alla base della sua ispirazione, unita a una curiosità a dir poco insaziabile.
Come a molti artisti, anche a Joe Lansdale piace stare da solo, in primo luogo quando deve dare corpo alle storie, ben conscio che per poter scriverne di verosimili bisogna stare tra la gente e guardarsi intorno, in caso contrario «la tua scrittura saprà di stantio e sarà priva della vivacità del mondo reale». Come ogni americano che si rispetti è legatissimo alla madrepatria e con sincerità e schiettezza manifesta le proprie opinioni anti-Trump con la consapevolezza di vivere in un Paese dalle grandi contraddizioni, ma anche dalle altrettanto grandi opportunità.
Non è necessario conoscere i suoi romanzi, (ne ha scritto oltre 40 e centinaia i racconti) per leggere "Joe Lansdale. In fondo è una palude", ma quello che rimane al termine della lettura, oltre a sapere qualcosa in più su certe zone degli USA meno note e di cui si parla poco, è sicuramente la voglia di scoprire un artista decisamente fuori dagli schemi.
Joe Lansdale. In fondo è una palude
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