Juneteenth
- Autore: Ralph Ellison
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Fandango Libri
- Anno di pubblicazione: 2022
La resa dei conti: quando è tempo di voltarsi indietro? Quando il momento per fermarsi e riflettere su chi eravamo, chi siamo ora e chi siamo diventati? E quando il momento di ammettere a noi stessi chi siamo veramente? Ralph Waldo Ellison dà il via a una narrazione a due voci, intricata, a volte perfino complicata, nel momento in cui uno dei protagonisti è fermo dopo una lunga corsa. Dopo una estenuante ed eterna fuga.
Il titolo del romanzo Juneteenth (Fandango, 2022, trad. F. Pacifico) richiama il giorno in cui si celebra la Liberazione degli schiavi afroamericani in Texas nel lontano 1865, gli ultimi ormai rimasti nel Nord America. Ed è proprio al giorno di Liberazione che riconduce questo dialogo misto di flashback, in cui ciascuno dei due protagonisti richiama alla mente le azioni e le scelte passate, le une implicate con il destino e la vita dell’altro.
I personaggi
Da un lato il reverendo Hickman, un uomo ormai anziano, un uomo carismatico che coinvolge i suoi parrocchiani con sermoni appassionati e furenti.
Dall’altro il Senatore, un uomo impegnato politicamente che tra le righe dei suoi discorsi cela un velato razzismo, che fa storcere il naso alla popolazione afroamericana.
Trama e giudizio
Un gruppo assortito di afroamericani si presenta nell’ufficio di un noto Senatore, chiedendo di potergli parlare di una questione di vitale importanza. La segretaria, vedendo di quali interlocutori si tratta, li liquida con sufficienza non concedendogli modo di parlare col Senatore. Il gruppo, gentilmente ma con decisione, proverà altre volte a ottenere udienza dal Senatore, ma senza successo.
Pochi giorni dopo il Senatore tiene un discorso e il gruppetto decide di prendervi parte...
Se all’inizio la trama sembra essere lineare ed evidente, suscitando la curiosità del lettore sul motivo della visita del gruppetto al Senatore, dopo una scena impattante i racconti e la narrazione si confondono tra le voci dei protagonisti e i loro ricordi lontani, circonfusi dal dolore e l’annebbiamento dei farmaci e la voce reale dell’autore, che ogni tanto fa ancora capolino tra le righe.
Questo avvicendarsi delle voci narranti, crea una confusione — forse volutamente indotta — nel lettore, che non distingue chi sta evocando il ricordo e, cosa non da poco, perde il senso della trama, restando a fine narrazione con dei grossi punti interrogativi.
Riportare l’intero discorso di uno dei due protagonisti/antagonisti alla platea, se da un lato consente al lettore di comprendere il motivo per cui il gruppetto vorrebbe poterlo incontrare, dall’altro dilungandosi rischia di disperdere l’attenzione del lettore dal fulcro della trama, così come le ripetute situazioni del passato, viste ora con gli occhi dell’uno, ora con gli occhi dell’altro.
Molti punti restano in sospeso fino alla conclusione del romanzo, quando (nella versione ebook) troviamo le note esplicative che mostrano con chiarezza la storia che avrebbe potuto essere, ma che purtroppo, a causa del “montaggio” della storia stessa e a nostro modesto avviso, non è.
Juneteenth
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