Kabbalah noir a Milano: Il vicequestore Tombamasselli e un’indagine nera di Massimo Bertarelli

Massimo Bertarelli, nato a Milano, risiede a Monza. Ha pubblicato: Il fosso bianco, Mi chiamo Ugo, Giallo d’Ischia, Mi chiamo Simone.
Ora con la casa editrice Fratelli Frilli pubblica Kabbalah noir a Milano, un libro con protagonista il vicequestore aggiunto Enrico “Erri” Tombamasselli.

Un romanzo che è una commistione di indagine e di “dogmi e dottrine mistico-religiose”.
La storia inizia con un omicidio avvenuto all’interno dell’hangar Bicocca di Milano, che è:

Una fondazione filantropica. Tra i soci fondatori ci sono la Pirelli, la Regione Lombardia e la Camera di Commercio di Milano.

Una guardia giurata, durante il suo normale giro di ricognizione, scopre il cadavere di una donna pugnalata al cuore. L’arma del delitto:

Un coltello a scatto marca Opinel, lama in acciaio di dodici centimetri. E’ parecchio che non ne vedevo uno simile, affilatissimo e con il manico in legno di faggio.”

La vittima è Gloria Meroni nata a Vimodrone nel 1961, residente a Milano.

Sulla carta d’identità, che è appena stata rinnovata, nello spazio riservato allo stato civile c’è scritto nubile. Professione imprenditrice.

All’apparenza una morte inspiegabile, a cui ne faranno seguito altre. Tutte con le medesime modalità. Un assassino seriale? La polizia brancola nel buio, finché il vicequestore nota una strana dinamica che riguarda proprio la tipologia dei delitti.

Trovo in queste esecuzioni, badi bene ho volutamente detto esecuzioni e non omicidi, qualcosa … qualcosa della dinamica rituale.

La correlazione in effetti esiste, ora tocca trovare il serial killer. E non sarà facile.
Un libro di genere che ruota attorno alla figura del vicequestore Enrico detto “Erri”. Un uomo di cinquant’anni, vedovo e molto solo, ateo, affetto da un disturbo visivo:

Che lo costringe spesso a leggere i nomi al contrario.

Erri conduce le indagini con intuito e piglio risolutore. Una trama perfetta, una alternanza tra parte dialogata e prosa ben strutturata, un romanzo giallo che cattura ed incuriosisce. Un rebus a tutto tondo, che fa espliciti quanto ingannatori riferimenti alla cabala, che attirano e si distinguono per originalità.
Una bella lettura di genere, per gli amanti del brivido noir!