Katrina di Sally Salminen

Le biblioteche scolastiche riservano molte sorprese piacevoli. In genere riflettono il momento della fondazione della scuola e molti libri giacciono dimenticati senza catalogazione. Nel lontano 1999-2000 insegnai in una scuola media di paese e nelle ore di sosta mi divertivo a curiosare tra i libri. Uno attirò la mia attenzione: Katrina di Sally Salminen, edito negli anni Quaranta da Mondadori. Incominciai a leggerlo e ad appassionarmi alla vicenda.

Katrina è una giovane donna di una piccola città della Finlandia che si fa incantare dai discorsi di un marinaio delle isole Aland che le promette "il sole" e una vita felice. La ragazza accetta il matrimonio, ma ben presto si accorge che la sua vita non è migliorata, anzi è molto più dura. Non dimentichiamo che siamo nei primi anni del Novecento e la Finlandia era uno dei paesi più arretrati d’Europa, ben lontano dal mito del socialismo scandinavo.
Katrina ha dal marito quattro figli maschi che condividono una vita stentata mentre Olf, l’uomo che diceva di amarla, si rivela un buono a nulla e alla fine la abbandona al suo destino. Il contesto non le è di aiuto, perché gli isolani diffidano di lei in quanto "forestiera", non nativa delle isole, e le donne la vedono all’inizio troppo bella per potersi avvicinare a lei alla pari.
Il romanzo prosegue con la descrizione delle difficoltà economiche legate alla non sempre florida pesca che non conosceva sistemi moderni di produzione e di conseguenza si fondava sul lavoro faticoso dei pescatori e delle loro mogli, che spesso soffrivano la solitudine della separazione dai loro mariti.
Malattie, dolori, sofferenze che Katrina affronta con coraggio ma di cui non vede mai la fine. Mi fermo qua sul contenuto mentre vorrei soffermarmi sulla figura della scrittrice che è veramente particolare.

Sally Salminen non proveniva da una famiglia agiata e per questo motivo dovette mettersi a lavorare come domestica in varie famiglie borghesi. Ebbe un grande amore per la scrittura a cui poteva dedicarsi solo nei ritagli di tempo (anche perché nel frattempo era diventata madre), inventando storie realistiche su giovani donne che dovevano affrontare la quotidianità senza mezzi e anche il carico di violenza nei loro confronti da parte dei loro compagni che avrebbero dovuto proteggerle. Era un esempio di narrativa popolare che faceva presa su un pubblico che facilmente si identificava con le vicende raccontate. La Salminen con Katrina conobbe un successo mondiale che cambiò la sua vita, passando dalla povertà alla ricchezza, facendo conoscere la Finlandia delle isole non toccata dal benessere e poco attraente sul piano turistico.
Libro ben scritto, sicuramente datato, che ci parla di un passato ormai remoto ma interessante.