Koala
- Autore: Lukas Bärfuss
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: L’orma editore
- Anno di pubblicazione: 2023
Lukas Bärfuss con Koala confeziona un’autobiografia, pubblicata per la prima volta nel 2014 in Germania e portata in Italia da L’orma editore lo scorso settembre nella traduzione di Margherita Carbonaro.
La storia è divisa in due parti, dove la prima dissemina piccole briciole a collegamento con la seconda. Il racconto si apre con l’arrivo in città di Lukas per una conferenza che lo terrà occupato nella serata. L’occasione è propizia per incontrare il fratello che non ha modo di vedere molto spesso, anzi, per essere sinceri non si cercano quasi mai. Qualche tempo dopo una telefonata interrompe la sua mattinata tranquilla, la notizia che porta è drammatica: suo fratello si è suicidato.
Nella sua morte non c’era niente di cui dispiacersi. Non era stata inevitabile, mio fratello l’aveva cercata. La reazione giusta sarebbero stata delle felicitazioni: il suicida aveva avuto successo e ottenuto ciò che voleva.
Da qui inizia quello che per Lukas è un lungo calvario dove l’obiettivo è ricercare qualunque motivazione che possa spiegare quella scelta estrema e tanto definitiva. È allora che Lukas inizia a ripercorrere tutti i momenti che ha potuto trascorrere con il fratello con l’occhio clinico di chi desidera solo trovare una spiegazione.
La rassegna passa dalle occasioni perse negli ultimi mesi, fino ad anni di molto antecedenti dove la sensazione di non aver fatto abbastanza inizia a connettersi all’idea che in fondo quello di suo fratello fosse un male che colpiva gran parte della società.
Vi riconobbi la malattia del mio tempo, la causa dell’infelicità che doveva provare chiunque avesse un cuore generoso. Alla fine ognuno era solo, lo avvertivo, e in tutti i giorni c’era una fine
L’autobiografia di Bärfuss così trascina il lettore dall’altro lato del mondo.
Legame principale tra la prima parte e la seconda è il koala, l’animale totem con cui era conosciuto il fratello di Lukas. Un esserino così particolare, un orsetto dalle orecchiette pelose che rassomigliava in modo straordinario all’uomo che era diventato.
La seconda metà del libro diventa un racconto quasi ottocentesco dove viene mostrato l’Uomo in eterna lotta contro quel soccombere cui sembra essere destinato. Quel tenero orsetto diventa così il simbolo di una strenua resistenza condotta attraverso la pigrizia che lo caratterizza e in qualche modo evidenzia l’esigenza umana di rinunciare semplicemente alla propria lotta.
Il suicidio parlava per sé, non aveva bisogno di una voce, e non aveva bisogno di un narratore
Koala è un racconto affascinante, riflessivo, ma dai tratti nebulosi.
I legami tra la prima e la seconda parte del libro non sono invisibili, né comunque eccessivamente palesi. La storia autobiografica si unisce sottilmente alla seconda parte e così facendo l’intera narrazione consegna al lettore un cerchio dove al centro si pone l’uomo con la propria resilienza, appresa e infine comparata a quella di un animaletto.
È affascinante sia da leggere come racconto che come ricerca e la storia coinvolge rendendo così l’emozione un potente legame tra il lettore e i protagonisti.
Rimane in ogni caso un testo che pone riflessioni su un tema controverso, quello del suicidio, mostrando il lato di chi resta e deve fare i conti con i propri demoni.
Koala
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