L’Imperatore dei fulmini di Mark Lawrence

“I miei nemici sconfitti, eppure il dolore è rimasto, più vivo, più vero, più pulito, perché l’avevo sempre posseduto. Echeggiò alle spine, il tono di una campana che risplendeva negli anni. Siamo formati dai nostri dolori, non dalla gioia. La gioia è fugace”.

Pubblicato da Newton Compton Editori nel 2015, “L’Imperatore dei fulmini”, seguito de “Il Re dei fulmini”, è il romanzo conclusivo trilogia The Broken Empire scritta da Mark Lawrence.

Il giovane Re Honorius Jorg Ancrath è ormai temuto ed ammirato da tutti. Ha sconfitto suo zio, ha sconfitto il principe Arco e si appresta a diventare il nuovo Imperatore.
Una nuova minaccia è però all’orizzonte: il Re dei Morti sta marciando con il suo esercito sulla Terra ed è pronto a conquistarla, a tutti i costi, con l’aiuto di Negromanti, non-morti e seguaci.
Jorg è pronto a tutto per diventare Imperatore, a scontrarsi contro suo padre, la Papessa e il Re dei morti ma non è ancora pronto ad essere padre; la Regina infatti è incinta e sarà suo dovere proteggerla dal male che sta marciando sul mondo.

Scritto ancora una volta in prima persona, come una sorta di diario, il romanzo si presenta molto più maturo rispetto ai due precedenti. Le tematiche ormai sono cambiate ed il protagonista non è più un giovane spavaldo e immaturo, anzi, pagina dopo pagina si nota il cambiamento del protagonista, spesso sottoposto a dure scelte morali. La violenza bruta e sanguinolenta lascia il posto ad una violenza incentrata più sul piano psicologico, dove leggendo si ha quasi il timore di leggere la pagina successiva e scoprire che uno dei protagonisti viene ucciso.
La storia si alterna tra due protagonisti, ma non mancano i soliti flashback, che però si incontreranno solo nei capitoli finali. Né mancano i colpi di scena, anche se qualche volta si possono anticipare facilmente, come già accade nelle prime pagine; sicuramente al termine del libro si avrà un’altra considerazione del protagonista, con un finale davvero ben azzeccato.
In poche parole è un romanzo che deve essere letto assolutamente da chi ha apprezzato i primi due poiché ne migliora la forma e i contenuti, non deludendo e non cadendo mai nel banale, ma anzi proponendo sempre più novità interessanti e domande a cui si può avere una risposta solo rileggendolo successivamente.