L’Intoccabile
- Autore: John Banville
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Guanda
Chi è John Banville?
John Banville è nato a Wexford, in Irlanda, nel 1945 e vive attualmente a Dublino. Giovanissimo, poco più che ventenne, entra nel mondo del giornalismo ed è oggi direttore della pagina letteraria dell’Irish Times oltre che un raffinato autore di romanzi premiati dalla critica.
Con il suo primo libro, Long Lankin, una raccolta di racconti, nel 1970 venne subito considerato un vero "maestro di stile" per la sua scrittura ricercata e velata da un sottile humor nero, che ricorda l’atmosfera cupa e sofferente della scrittura joyciana. I suoi romanzi sono dei polizieschi noir di gusto sofisticato ambientati in un’Irlanda tra gli anni ’50 e ’60 ed evocano storie e racconti dei grandi scrittori irlandesi.
“Tutti noi che scriviamo sul finire del ventesimo secolo o all’inizio del ventunesimo abbiamo due figure enormi alle spalle, Joyce e Beckett. Joyce ha messo dentro tutto; Beckett ha eliminato tutto; la mia soluzione è: mettere dentro tutto, e poi negare ogni cosa."
L’Intoccabile
John Banville con L’Intoccabile ha vinto il Premio Nonino 2003. L’io narrante del romanzo è Victor Maskell, nella realtà sir Anthony Blunt, storico dell’arte, grande esperto del pittore francese Nicolas Poussin ed imparentato con la famiglia reale. Per le sue simpatie marxiste, negli anni Trenta, venne reclutato dallo spionaggio per dare vita al "gruppo dei cinque", cinque intellettuali antifascisti inglesi, formatisi all’Università di Cambridge e più noti come una cellula di spie a servizio dell’Unione Sovietica. Dopo la guerra, divenne uno dei più famosi storici dell’arte europea, massimo esperto dell’opera di Nicolas Poussin, di cui possedeva anche una collezione di dipinti, e consulente artistico di fiducia di Sua Maestà. Nel 1979, a seguito delle rivelazioni di un’altra spia, fu reso pubblico il suo tradimento. E’ morto a Londra nel 1983.
Il romanzo L’Intoccabile, tra realtà e fantasia, narra la sua vicenda e ha inizio quando Victor Maskell/ Blunt, ormai settantaduenne, tradito da un amico, viene smascherato come spia.
“Quest’anno saranno settantadue. Impossibile da credere. Dentro, un eterno ventiduenne. Suppongo che sia così per tutti i vecchi. Brr. Mai tenuto un diario, prima. Paura di lasciare prove a mio carico. Non lasciare niente di scritto, diceva sempre Boy. Perché ho cominciato adesso? Mi sono seduto e mi sono messo a scrivere , come se fosse la cosa più naturale del mondo, anche se ovviamente non è così. Le mie ultime volontà. E’ il crepuscolo, è tutto così immobile e toccante. Mi mancano i miei bambini. Santo cielo, non si possono chiamare bambini. Julian dovrebbe fare quarant’anni quest’anno e dunque Blanche deve averne trentotto. Comunque pensavo che avrebbero anche potuto telefonare. Ho sentito del tuo tradimento..mi dispiace. La pubblica ignominia è una strana cosa.“
Victor ha modo di raccontare la sua straordinaria vita e quella dei suoi compagni. L’occasione gli viene offerta da Miss Vandeleur che, sull’onda dello scandalo, si presenta alla sua porta come una giornalista freelance per un’intervista, sebbene il suo intento reale sia poterne scrivere la biografia. Il mondo dei media è alla ricerca della storia di Victor, la spia rossa. Ora che tutto è venuto a galla, egli si trova al centro di una burrasca che racchiude il segreto di più di quarant’anni di storia. Victor decide, a questo punto, di scrivere un memoriale per Miss Vandeleur, ripercorrendo le vicende della sua vita sin da quando, appena ventenne, decide di lasciare la cupa Irlanda del Nord per vivere a Londra. La storia prosegue con la sua attività di spionaggio durante la guerra, contro i nazisti, e successivamente durante la guerra fredda. Insieme alla sua carriera di spia dei servizi segreti russi, Victor narra anche delle sue storie di amore, di sesso, del matrimonio e dell’attenta percezione e responsabilità della sua omosessualità. L’incontro con Nick, fratello di Vivienne, la madre dei suoi figli, bellissimo e spavaldo, lo affascinerà per tutti gli anni a venire fin quando anziani si rincontreranno.
“Nick viaggiava da solo col suo chauffeur. In un punto del viaggio, quando le nostre auto si sono affiancate sull’autostrada, ho visto che stava lavorando, documenti e penna d’oro in mano, con la valigetta rossa ministeriale aperta sul sedile accanto a lui. Ha sentito i miei occhi puntati su di lui, e ha alzato lo sguardo senza vedermi, per un istante, remoto, privo di espressione, con i pensieri altrove, immersi in qualcosa di più importante. Anche adesso che ha superato i settant’anni , ed è corpulento, calvo, con la faccia sfatta e le borse sotto gli occhi catarrosi, riesco ancora a vedere in lui la bellezza di un tempo.“
Una scrittura intensa, semplice solo in apparenza, e ricca di irlandesità: Banville è tra i romanzieri più eleganti e intelligenti di lingua inglese, ha scritto George Steiner. Un romanzo british con atmosfere licenziose e molto coinvolgenti nelle quali i personaggi sono e non sono l’autore stesso e, nel prendere a prestito parte della vita reale, essi creano nel lettore quell’alone di mistero tipico dei migliori romanzi noir.
L'intoccabile
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