L’Italia in 100 parole
- Autore: Michel Feuillet
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2014
Et voilà: cento pillole agrodolci offerte da Michel Feuillet, emerito accademico dell’Università Lione III, con L’Italia in 100 parole (Argo, 2014), un’appassionante guida sulle particolarità del Bel Paese. Parole simbolo delle tante virtù e dei troppi vizi di casa nostra: una galleria di icone, miti, storie, uomini, simboli, marchi, eventi storici, tragedie nazionali divenuti bene o male nostro patrimonio collettivo.
L’Italia dalle tante sfaccettature, amata, criticata, talvolta irrisa dagli stranieri, ma - potete scommetterci - anche ammirata e in fondo in fondo invidiata da tutti in ogni dove.
- Gli affreschi del genio artistico nel Rinascimento.
- Gli anni di piombo funesti di un pezzo della nostra storia.
- Il Bacio Perugina nato dall’intuizione della stilista Luisa Spagnoli e di Giovanni Buitoni.
- Il calcio in costume, antenato di quello che poi si trasformerà lo sport nazionale per antonomasia, giocato a Firenze alla faccia dei lanzichenecchi di Carlo V che assediavano da mesi la città.
- Il codice fiscale ovvero l’alfanumero burocratico fedele compagno di ogni italiano fino alla tomba.
- I titoli accademici e onorifici - commendatore, avvocato, dottore, professore - da noi così inflazionati che non si negano ormai neppure agli scalzacani.
- E il design? Come può mai mancare quando si parla dell’Italia? Fantasia e creatività - in tutti i campi - fanno parte del nostro patrimonio genetico.
- La dolce vita diventata leggenda nel firmamento del cinema grazie alla pellicola firmata nel 1960 da quel genio di Federico Fellini.
- Il Fascismo: altro sigillo impresso indelebilmente sulla storia nazionale.
- La Fiat e ciò che ha rappresentato da quel lontanissimo 1899, anno della sua fondazione, prima che l’attuale amministratore delegato in perenne golfino cachemire decidesse di portarsela all’estero.
- La gondola, nobile, austera, nera di lacca, regina delle imbarcazioni solcanti gli oramai sempre più inquinati canali veneziani.
- La mafia: stato nello Stato, con proprie leggi, codici d’onore, economie e flussi di denaro inimmaginabili.
- Non può di sicuro mancare la moda, ancora tra i pochi settori dove diamo lezioni al mondo intero: l’italiano infatti lo si nota soprattutto per quel suo innato buon gusto nel sapersi vestire, saper abbinare capi e colori che francesi, inglesi, americani, cinesi manco se lo sognano.
- Il neorealismo nel cinema, da Pietro Germi e Roberto Rossellini, passando attraverso Vittorio De Sica, Aldo Fabrizi, Anna Magnani; nella letteratura con Racconti romani di Alberto Moravia.
- E, dulcis in fundo, la Vespa: dici Vespa e di rimando pensi all’Italia, mito immortalato nel film Vacanze romane del 1953, il due ruote prodotto dalla Piaggio dal 1946 e diventato bandiera del design italiano, esportato ovunque, dal Canada all’India, nelle sue infinite versioni.
Non rimane dunque che tuffarvi con fiducia tra queste appetitose pagine: nella sequenza delle voci presentate, riconoscerete con piacevole sorpresa una parte di voi stessi che forse avevate dimenticato di essere.
L'Italia in 100 parole
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