L’Italia in seconda classe
- Autore: Paolo Rumiz
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Feltrinelli
- Anno di pubblicazione: 2009
Mettetevi comodi e salite sul treno, o meglio sui treni, che Paolo Rumiz e il misterioso 740 hanno scelto per voi. Vi porteranno in giro per la nostra penisola, viaggiando rigorosamente in seconda classe e nei treni più disparati, con preferenza di quelli locali e regionali. L’idea alla base è quella di percorrere gli stessi chilometri che copre la mitica Transiberiana restando però all’interno del Bel Paese, anche se forse questo nome ormai non si addice più tanto.
Uscito a puntate in articoli su La Repubblica, riuniti poi in questo libro, Rumiz racconta la sua esperienza di viaggio partendo dalla Sardegna, passando per la Sicilia e risalendo l’Italia fino e oltre il confine. Ne viene fuori un diario di viaggio dove sono annotate le varie avventure avute su (e con) i treni. Treni storici che lambiscono la costa, che si inerpicano sulle montagne, che usano la potenza del vapore. Viaggi assurdi, scomodi, sorprendenti, emozionanti, ma viene presa nota anche e purtroppo delle varie storture di un sistema, quello ferroviario, che rispecchia quello più generale in cui è integrato, ossia il Paese Italia. Il declino delle ferrovie rappresenta il declino di uno Stato intero, un apparato che va alla deriva e che è portato inesorabilmente a implodere portandosi dietro tutto l’organismo.
Un viaggio, quindi, tra stazioni decadenti, linee trascurate, segnalazioni non funzionanti, riduzione del personale, ma anche un viaggio che permette di :
- apprezzare ancora quello che è rimasto della vecchia rete ferroviaria,
- cogliere l’aspetto umano delle ferrovie (ferrovieri, controllori, addetti ai passaggi a livello),
- emozionarsi davanti al bellissimo territorio che c’è intorno e lungo la rete.
Un racconto tra il degrado della ferrovia e la nostalgia di un recentissimo passato, tra la lucida denuncia di malgoverno e il sentimentalismo romantico per ciò che ha contribuito a fare la storia e l’unità di questo Paese (unità sempre meno garantita). Infatti, come i primi treni hanno in qualche modo unificato l’Italia portando i viaggiatori in quasi tutti i posti più sperduti, così la supremazia dei treni veloci che conducono rapidamente da un punto a un altro, tagliando fuori e portando alla dismissione di parte della rete esistente, quella periferica, e cambiando l’idea di viaggiare che diventa semplicemente un farsi trasportare, facilitano la separazione tra le varie parti d’Italia lasciando solo pochi legami forse non sufficienti a tenere insieme il tutto.
L'Italia in seconda classe
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