L’Italia nel Novecento. Dalla sconfitta di Adua alla vittoria di Amazon di Miguel Gotor

Miguel Gotor ci dona un volume saturo degli avvenimenti che hanno coinvolto l’Italia a partire dalla sconfitta di Adua, presa come simbolo per la fine del sogno imperialista italiano, fino alla seconda decade degli anni 2000.

Gotor, storico e saggista, insegna storia moderna presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, è stato anche politico ricoprendo il ruolo dal 2013 al 2018 di Senatore della Repubblica, dal 2021 è assessore alla cultura del comune di Roma.

In questo libro L’Italia nel Novecento. Dalla sconfitta di Adua alla vittoria di Amazon (Einaudi, 2021) troviamo tutti quei fatti che hanno caratterizzato il 900 italiano: dalla crisi di fine 800 alle due guerre mondiali, il ventennio fascista, l’Italia del dopoguerra, dalla Repubblica dei partiti alla Repubblica dell’antipolitica, tra le due troviamo il boom economico, le rivoluzioni del Sessantotto, il periodo delle stragi, la Guerra fredda, la fine dei partiti, fino ad arrivare a un epilogo amaro, che vede vincitore Amazon, il lavoro frantumato e il morso della vita.

Fatto sta che questa sera, al tramonto in riva al mare, negli occhi grandi e profondi di mia figlia, rivedo, per un interminabile istante, l’operosità, l’ingegno, i commerci, gli eserciti, le migrazioni, le violenze, le scommesse, i calcoli, le canzoni, le poesie, i film, gli amori, gli odî, le ambizioni, le speranze e le crudeltà che hanno attraversato questo Novecento italiano.
Le scorgo all’improvviso in piena luce e lei mi sorride, i denti larghi, non ancora stretti dal morso della vita, che lasciano passare un filo di giusta e libera speranza tra il fiore rosso delle labbra. Di credere, di lottare, di sognare, di sbagliare. Proprio in quel momento mi volto di scatto per cercare l’ultimo sole, già uno spicchio infuocato oltre la linea dell’orizzonte, e come per incanto mi appare baluginante l’alba della sconfitta di Adua, da dove tutto forse è cominciato.
Non so perché, ma in quest’attimo fuggente, ormai rudere esausto tra ruderi, «me duele Italia.

Da segnalare la parte riguardante il caso Moro, molto densa, vista anche l’attività di Gotor nel 2017 da parlamentare nella Commissione d’inchiesta sul rapimento e l’uccisione di Aldo Moro.

Un libro che si discosta dai tradizionali manuali di storia: la narrazione storica non viene semplicemente esposta, ma accanto alle cronologie, ai personaggi e agli avvenimenti, c’è sempre una prospettiva critica che mette in discussione ciò che viene raccontato. Molto creativa anche l’idea di associare canzoni popolari di quel momento che rappresentassero gli anni descritti.

Tanti italiani trascorsero l’estate di quell’anno fatidico, il 1989, ballando sfrenati sulle note del cantante Raf che si chiedeva precocemente Cosa resterà di questi anni Ottanta, «afferrati e già volati via», e così li fotografava: «Anni veri di pubblicità, ma che cosa resterà | Anni allegri e depressi di follia e lucidità | Sembran già degli Anni Ottanta | Per noi quasi ottanta anni fa», cogliendo un misto di inquietudine e di nostalgia che caratterizzò quella stagione incerta e di passaggio da un’Italia all’altra.