L’Italia quaggiù
- Autore: Goffredo Buccini
- Genere: Politica ed economia
- Casa editrice: Laterza
- Anno di pubblicazione: 2013
Monasterace è un nome che non conoscevo, finché mia figlia la scorsa estate è andata con “Balletto civile”, il gruppo teatrale con cui lavora, a tenere alcuni spettacoli per un festival estivo; era brutto tempo, l’esperienza non fu esaltante... Dopo aver letto il duro e documentato saggio di Goffredo Buccini ho capito il perché.
La Locride, la regione di Monasterace (in provincia di Reggio Calabria), è un posto lontano da tutto, da tutti dimenticato o peggio ignorato, dove da qualche anno è sindaco Maria Carmela Lanzetta.
Chi è Maria Carmela Lanzetta?
Farmacista laureata a Bologna, titolare della farmacia fondata da sua madre Olga, Maria Carmela Lanzetta è sposata e madre di due figli universitari. Da qualche anno è sindaco di Monasterace, dopo aver battuto Cesare De Leo, il sindaco precedente, che aveva fatto il buono e il cattivo tempo in paese. Maria Carmela vive ora sotto scorta, dopo i numerosi attentati che l’hanno vista in pericolo di vita.
Le donne sindaco contro la ’ndrangheta
Maria Carmela Lanzetta non è la sola donna che ha accettato nella Calabria più profonda e più lontana di divenire amministratore, in una società maschilista violenta, pervasa da infiltrazioni mafiose, per non parlare di attacchi veri e propri alla legalità e alla convivenza civile che sono in quella regione la regola accettata e drammaticamente condivisa da troppi. Elisabetta Tripodi è sindaco di Rosarno, Carolina Girasole di Isola Capo Rizzuto, Anna Maria Cardamone di Decollatura: tutte loro hanno una vita impossibile, minacciate, derise, aggredite verbalmente, oggetto di insulti su facebook e sui muri dei loro paesi, eppure, appoggiate da mariti che le sostengono, resistono, malgrado la paura.
Storie di donne coraggiose
In parallelo alla loro storia di coraggio, le tragiche vicende delle giovani donne che per amore dei loro figli, spinte dal desiderio di allontanarli dai miasmi e dalla torbida atmosfera mafiosa, nel tentativo di costruire per loro una vita diversa, hanno osato sfidare mariti, padri, fratelli, parenti, insomma la logica mortale dei clan mafiosi, pagando con la vita ed andando incontro alla morte più atroce: costrette a bere acido muriatico, in un presunto arcaico rito di purificazione. La storia di Maria Concetta Cacciola, Tita Buccafusca e di Lea Garofalo è davvero atroce e ci si sente davvero in colpa per non averne mai saputo nulla: spesso, queste storie di donne coraggiose rimangono confinate nella cronaca locale e rapidamente dimenticate, cancellate da un’omertà familiare e dalla vergogna di aver avuto in casa una pentita, il massimo del disonore. Per fortuna queste donne hanno una discendenza: Denise, figlia di Lea, ha fatto condannare suo padre all’ergastolo per l’omicidio di sua madre e ora vive sotto protezione dello Stato, cercando una via d’uscita definitiva dai veleni che ne hanno condizionato l’infanzia.
La ‘ndrangheta sarà sconfitta solo quando ci sarà un radicale cambio di cultura e di prospettiva e le nuove generazioni dei figli riusciranno nell’intento di scegliere la legalità abbandonando i riti familiari che troppi lutti hanno lasciato sul campo. Lanzetta, Tripodi, Girasole, la gip Katy Capitò, Anna Maria Cardamone si tengono unite, si incoraggiano quando una è attaccata e minacciata, condividono i progetti antimafia con Don Ciotti e la fondazione Libera che requisisce i terreni dei mafiosi, vengono a Roma a chiedere finanziamenti e professionisti che le aiutino a ristabilire le regole, in un vasto territorio dove lo Stato sembra avere abiurato ai propri doveri…. I due carabinieri che fanno da scorta discreta a Maria Carmela Lanzetta, i vigili del fuoco titolari che finalmente è riuscita ad ottenere, l’appoggio della parte più progressista della chiesa, qualche giornalista più coraggioso, una architetto in servizio all’ufficio tecnico solo due giorni a settimana, soprattutto i mariti delle nostre donne-coraggio: su tutti questi soggetti si appoggiano le speranze di cambiare la storia di una regione che appare condannata.
Con l’indagine documentata e piena di pathos racchiusa ne "L’Italia quaggiù" (Laterza, 2013), Goffredo Buccini ci aiuta a conoscere e a condividere un impegno coraggioso con il quale non si può che schierarsi convinti. Il ruolo delle donne è la chiave di volta e il loro impegno decisivo: purché non le lasciamo sole, come è avvenuto, nei casi più noti, con Falcone, Borsellino, Dalla Chiesa, continuando a parlarne, a testimoniare loro la solidarietà dei tanti onesti silenziosi del nostro paese. Conoscere e testimoniare: è la lezione di questo libro illuminante.
L'Italia quaggiù. Maria Carmela Lanzetta e le donne contro la 'ndrangheta
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: L’Italia quaggiù
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