L’Ordine di Daniel Silva

Gabriel Allon è un restauratore esperto, specializzato nel recupero dei capolavori degli antichi maestri italiani: la sua abilità è nota in tutto il mondo, come la segretezza con cui ama lavorare alle tele. Per il suo riserbo ha un’ottima ragione: è, infatti, uno spietato assassino ed esponente di punta del nucleo più segreto dell’intelligence israeliana, oltre che protagonista indiscusso e decisamente longevo dei romanzi di spionaggio creati dallo statunitense Daniel Silva.

L’Ordine, edito da HarperCollins nel 2021 (trad. Seba Pezzani), è la sua ventesima avventura che “dipinge” con sapienza intrighi internazionali e vicende personali dei vari protagonisti.
Come spesso accade, l’Italia è lo scenario privilegiato dall’autore. Tutto inizia a Venezia, nel sestiere di Cannaregio, durante una meritata vacanza della famiglia Allon. Ma gli eventi prendono rapidamente il largo tra Roma e il Vaticano, Firenze, Assisi, Ginevra e Zurigo. La morte prematura di un Papa (Paolo VII, al secolo Pietro Lucchesi, successore di Giovanni Paolo II nella fantasiosa versione di Daniel Silva), una lettera incompiuta indirizzata dal pontefice alla più famosa spia israeliana, una guardia svizzera scomparsa, un segretario personale deciso a scoprire la verità, un vangelo apocrifo la cui esistenza potrebbe cambiare gli equilibri religiosi del mondo contemporaneo, una spietata congregazione disposta a tutto pur di conquistare il potere: sono gli ingredienti di una trama in continua evoluzione tra i consueti colpi di scena che rappresentano la firma dell’autore.

“L’Ordine” si dipana tra voli aerei, corse in automobile e viaggi in treno condensati nel giro di pochi giorni. Il tempo stringe e il conclave per la nomina del successore al soglio di Pietro si avvicina: per allora il mistero deve trovare una soluzione. Non c’è tempo per pianificare le operazioni nel dettaglio come da tradizione e il narratore si adegua, assumendo un ritmo incalzante che tradisce il suo approccio giornalistico. Ma il marchio di fabbrica, che caratterizza le spy-story di Silva, è la commistione di attualità e riferimenti alla grande arte che lo conferma tra i più grandi estimatori del patrimonio culturale italiano. Così, durante la sua trasferta in laguna, non può privare Gabriel di una visita alla chiesa della Madonna dell’Orto dove gli affida una porzione del recupero della “Presentazione della Vergine al Tempio” di Jacopo Tintoretto. Ha un ottimo motivo per farlo: all’imprendibile agente segreto lo svago non viene naturale. È un uomo di enorme talento, ma di scarsi hobby. Da quando ha assunto la direzione dell’agenzia non si è concesso una pausa. Come sa bene sua moglie Chiara, gli serve qualcosa da fare durante la vacanza, un progetto che lo tenga occupato per qualche ora, proprio nella città dove ha svolto l’apprendistato da restauratore e la stessa nella quale si sono conosciuti e innamorati.

Nel libro non mancano poi accenni a Veronese e Tiziano, reperti etruschi, antichi manoscritti e incursioni negli archivi vaticani. Immediato è il rimando a L’angelo caduto del 2014 (ed. Giano), con un Allon alle prese con un traffico internazionale di opere di valore inestimabile, proprio durante il papato di Paolo VII e alla presenza del suo enigmatico segretario, l’arcivescovo Luigi Donati. Per molti versi questa è la conclusione della serie ambientata in Vaticano e, allo stesso tempo, rappresenta un nuovo inizio. Un romanzo di fede e amicizia che apre uno spiraglio di speranza nel tempo contemporaneo. Perché, come ricorda a se stesso il protagonista, “l’inimmaginabile può succedere”.