L’abbraccio perfetto
- Autore: Kempes Astolfi
- Anno di pubblicazione: 2013
“Io fisso nella mente emozioni indelebili. Rimedio a confusione, crisi. Prima riparo tutto questo e poi regalo qualcosa che, chi mi incontra, non potrà dimenticare mai. In sostanza, regalo Speranza”.
Non è facile capire se chi stia parlando dica la verità o sia solo una trappola a cui troppe volte siamo rimasti impigliati, come una ragnatela invisibile che ci immobilizza e ci fa sperare invano. Ma, in fondo, a pensarci bene, non è neanche facile distinguere se si tratti di una persona vera e proprio o non sia piuttosto un robot, una macchina di ultima generazione adibita a sottoporci frasi ad affetto quando siamo giù di morale.
Ed invece è tutto vero, perché a pronunciare questa frase è proprio un uomo in carne e ossa, o meglio, un uomo vero sì, ma di cui nessuno, effettivamente, sa nulla. Stiamo parlando di J, il protagonista misterioso del primo fortunato romanzo di Kempes Astolfi L’Abbraccio Perfetto. The Perfect Hug (Prospettiva editrice, 2014, pp. 227).
Questa storia porta con sé due elementi che la caratterizzano in modo determinante e sorprendente: da una parte l’originalità dell’idea, su cui si snoda una trama assolutamente non banale e che resta, fino alla fine, priva di quella monotonia che non concede al lettore spazio all’immaginazione. Dall’altra, invece, si avverte quasi un senso di "eternità", o meglio, troviamo una sorta di tradizionalità delle emozioni, di purezza delle sensazioni descritte, che rendono il messaggio del libro eterno, appunto, immortale.
Come è riuscito Kempes Astolfi nell’impresa? Semplice: ha utilizzato due protagonisti, Amanda Lisetti e J, una città eclettica a fare da sfondo - New York - e tanti personaggi da far ruotare intorno al globo dell’abbraccio perfetto, ognuno con un suo specifico significato, mai oscuro e rintracciabile fin dall’inizio.
Amanda è una donna in carriera, una blogger che sogna di diventare giornalista a tutti gli effetti e che ha trovato la chiave del successo (anzi, crede di averla trovata) in una bizzarra esperienza personale. Lei, come milioni di donne in tutto il mondo, è rimasta vittima della Speranza di J, quell’uomo che non ha età né identità, ma che, come un angelo travestito da gentleman, regala momenti di felicità alla gente che ne ha bisogno. E la felicità, si sa, è un attimo che vola via, un istante preciso, perfetto, compiuto, che non ha - ed in questo caso non deve avere - un seguito.
Le "donne di J" ormai non hanno che un unico pensiero fisso: ritrovare J, sapere chi è, dove vive, cosa fa. Amanda è colei che cerca di dare corpo e forma a questo sogno, il quale, a volte, assume quasi le sembianze di un incubo, tanto sembra impossibile da realizzare, nonostante la caparbietà della ragazza, nonostante la sua incredibile voglia di riuscire nell’impresa e di riscattarsi come donna e come giornalista. Il blog della Lisetti, la "donna di ghiaccio" che sa di riuscire a raccontare le storie in maniera coinvolgente ed appassionante come nessun altro, diventa subito famoso in tutto il mondo: indizi, dubbi, ipotesi, tracce che possano aiutare a trovare il misterioso ragazzo che, come un ladro, si firma semplicemente con una J (iniziale del suo nome reale), possono essere consultati dalle donne di tutti i Paesi, o meglio da tutte le "vittime" che hanno avuto l’occasione di testare con mano "l’abbraccio perfetto".
Se Amanda Lisetti, dietro quel velo di impassibilità e freddezza, nasconde un cuore grande e una spiccata sensibilità che cerca sempre di tenere a bada, è pur vero che proprio lei è stata sedotta dalla dolcezza di J. Prova inconfutabile, questa sì, che anche Amanda può amare, che anche lei potrebbe riuscire a mostrare la sua vera anima, se solo lo volesse. Questo è ciò di cui si rende conto la famosa blogger d’acciaio proprio alla fine della corsa, quando ormai il cerchio si sarà chiuso, pur rimanendo leggermente aperto, legato indissolubilmente a quella speranza chiamata futuro.
"Ho deciso. Questa sarà la mia Mission".
È così che, invece, J decide quale sarà la sua strada, quella che lo porterà tanto lontano eppure tanto vicino: lontano dagli occhi di chi lo ha conosciuto, vicino a quello stesso cuore che ha reso felice per una notte. J a causa del suo lavoro viaggia in tutto il mondo, visita posti mai conosciuti, esotici, ed è in ognuno di questi luoghi che, entrando nei locali della città, individua la sua "preda". Come un cacciatore privo di fucile, J si avvicina alla donna prescelta, certo del suo perché. È così che il tenebroso e galante uomo del mistero conquista, per una sola notte, la fanciulla a cui regalerà la Speranza di credere nel prossimo: niente sesso, nessuna malizia, solo una manciata di ore in cui dare la possibilità alla "vittima" di riscoprirsi essere umano. Parlare, scherzare, ridere, confidarsi. Pochi istanti durante i quali potersi riappropriare della convinzione che
"ci sono tante persone favolose, basta saperle cercare, apprezzare. Aspettare!".
Amanda e J si somigliano profondamente, sebbene abbiano fatto scelte diverse; questi individui, che per alcune ore condivideranno la convinzione che la felicità esiste davvero, cercano di tenere, per tutto il resto del tempo, ogni cosa sotto controllo: J le emozioni - specie nel momento in cui deve ammaliare la sua preda - Amanda la sua vita lavorativa. Se da un lato entrambi tentano di mantenere un ordine generale, dall’altro sono vittime delle loro paure e delle loro stesse sensazioni.
J è l’uomo della possibilità, quella stessa possibilità di cui un tempo ebbe grande timore, mentre Amanda è la donna in carriera succube proprio di quella stessa carriera, di quell’arrivismo e di quella voglia di riscatto che la porteranno alla disfatta lavorativa.
Quando sono chiamati a fare i conti con loro stessi, con la verità dei loro sentimenti, Amanda e J si scoprono uomini dai piedi di sabbia. Solo la forza dell’Amore, della Verità e della Speranza restituirà loro l’autenticità di esseri umani, unici e irripetibili, che non devono semplicemente apparire, ma devono proteggere sempre il loro Essere.
L’Abbraccio Perfetto è un romanzo del nostro tempo, perché ha la capacità di inserire, all’interno di una trama originale e densa di ritmo, sprazzi di vita vissuta e considerazioni sulla società e sul momento storico che stiamo attraversando: incomunicabilità tra singoli individui, un orologio che non solo segna le ore, ma scandisce in modo irreversibile il tempo della nostra esistenza, che fugge alla velocità della luce, senza lasciarci il tempo di riflettere su chi siamo, cosa vogliamo, come vorremo ottenerlo. Scritto con uno stile accattivante e coinvolgente, L’Abbraccio Perfetto assume una vita propria nel momento in cui il lettore si immerge tra le sue pagine: sembra quasi danzare a ritmo della musica che, proprio all’interno del testo, viene suggerita dall’autore stesso (si viene delineando una vera e propria playlist di canzoni da gustare), quasi a formare un percorso melodico tramite cui raggiungere il messaggio finale del libro.
Tradendo la sua indole cinematografica e il suo percorso da regista e sceneggiatore, Kempes Astolfi, già ideatore del Movimento Fotografico Letterario KomeSto?, crea un prodotto che tende già la mano alla sceneggiatura, mentre i personaggi, dalle caratteristiche ben definite, strizzano l’occhio alla macchina da presa.
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