L’allegro manicomio
- Autore: Lodovica San Guedoro
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2016
“L’allegro manicomio ovvero nove giorni di villeggiatura in famiglia” è il più recente romanzo di Lodovica San Guedoro, autrice che pubblica le proprie opere con la Felix Krull, casa editrice bilingue che ha sede a Monaco di Baviera. La narrazione ha carattere autobiografico e racconta, come si evince già dal sottotitolo, di una “vacanza in famiglia”, nove giorni che l’autrice stessa trascorre nella casa degli suoceri in una piccola località del Tirolo.
Ecco in breve come ha inizio la vicenda
“Per uscire dalla mia follia chiedo ospitalità a quella dei miei suoceri. Altri modi per ora non ne vedo. Fare il giro del mondo non posso, per deficit cronico. Imprese di conquista nel carnet non ne ho… il gatto non ho cuore di torturarlo. Mio marito mi ama. Rimango solo io in ballo, come si può arguire. E’ ora appunto che metta per un certo periodo in libertà me stessa, concentrando la mia attenzione sulla follia di chi ne sa più di me: e cioè di quei due adorabili pensionati, lunatici di prima forza, i quali, nel loro ritiro alpino, fanno di tutto per coltivare quest’arte estremamente inventiva che la falsa opinione degli uomini chiama follia e che, parente del sogno, dell’astrologia, della magia, della divinazione, della commedia, della tragedia, conduce l’iniziato a terribili altezze e terrificanti abissi irraggiungibili dai comuni mortali”.
Ecco Lodovica che s’appresta a trascorrere un’insolita vacanza in una località del Tirolo dalla bellezza ancora incontaminata . Lì vivono i genitori del marito Hansi che le è accanto in quei nove giorni. Mammina e Papino, così lei li chiama, hanno spiccate personalità e, seppur così diversi fra loro, vivono in accordo per ogni singola giornata dell’anno. Il loro è un matrimonio che non ha subito particolari scosse e che ci ricorda tante delle unioni che hanno avuto inizio quasi una cinquantina d’anni fa quando l’accettarsi, l’amarsi era la cosa più spontanea e naturale così come la fedeltà matrimoniale. Mai come in questo caso l’uno s’è adattato all’altra, ai suoi pensieri e alle sue stramberie. Mammina è affezionata a tutto ciò che fa casa, dai cibi alle suppellettili che stipano frigoriferi e mobili della casa. Chi è maniaco dell’ordine non si ritroverebbe nella cucina e nel salotto di Mammina che tutto conserva perché impossibile buttar via qualcosa: ecco quindi, sul tavolo, apparire un po’ di tutto così come nelle varie stanze, in un caotico disordine che non ha giustificazioni agli occhi degli estranei ma, invece, mille motivazioni ha per Mammina.
Condivide quella strana casa Papino, un uomo magro, quasi sofferente a vedersi perché maniaco del salutismo e dell’igienismo. L’uomo alterna periodi di digiuno purificatore ad altri di sana e parca alimentazione, il tutto, però, portato all’esasperazione e all’esagerazione. Quel che comunque colpisce della coppia sono i buoni sentimenti: Mammina si preoccupa del marito, dei figli e di chiunque conosca, Papino accetta stranezze e disordini della consorte creando la propria isola felice nelle partite a scacchi con gli amici o coltivando il piacere della lettura di testi medico-scientifici, filosofici e altro ancora. Alle due coppie se ne unisce una terza composta da Tommi, fratello di Hansi, e da Francesca, sua moglie. I quattro trascorreranno vacanze insolite in cui sorridere, evadere dalla quotidianità ma anche preoccuparsi per le stranezze degli attempati coniugi.
Il romanzo si rivela un piacevole, garbato ritratto di vita coniugale. Il lessico è veramente raffinato e il linguaggio assai pertinente: Lodovica San Guedoro si esprime con ricercatezza mista a sensibilità e rende quella che poteva essere una semplice cronaca un romanzo degno di menzione come infatti è avvenuto con la presentazione al Premio Strega 2016. Le piccole manie quotidiane, le fissazioni che ognuno più o meno ha, vengono descritte con acume e perspicacia e introdotte da citazioni di classici che impreziosiscono la vicenda. Ogni quotidiana stranezza è permeata, però, da una certa saggezza, o almeno dal tentativo di render migliore la propria e l’altrui esistenza. Una narrazione garbata, piacevole, all’insegna dei buoni sentimenti e con la priorità assoluta per gli affetti: ecco cos’è “L’allegro manicomio” e se a ciò aggiungiamo il sapiente linguaggio dell’autrice, è facile comprendere che questo romanzo merita d’essere letto.
L'allegro manicomio: Ovvero nove giorni di villeggiatura in famiglia
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