L’amante
- Autore: Abraham Yehoshua
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Einaudi
L’amante è uno dei romanzi più coinvolgenti di Abraham Yehoshua, di quelli che rimangono dentro, il più famoso che ha permesso la conoscenza di questo grande scrittore israeliano. Il romanzo fu pubblicato nel 1977 e nonostante siano passati gli anni è ancora attualissimo nelle sue tematiche e particolarità. E’ una storia a più voci di una famiglia ebrea che narra la propria convivenza fra la gioia e il dolore, ma è anche la storia di una striscia di terra posta al confine fra due mondi, tra due popoli e due religioni.
L’amante è ambientato ad Haifa, nel 1973, durante la guerra del Kippur. Il conflitto arabo-israeliano durò poche settimane e, per gli accordi di Camp David che seguirono, l’Egitto riconobbe l’esistenza dello stato di Israele. Adam, la moglie Asya e la figlia Dafi narrano la loro storia passata e presente in prima persona, mettendosi a nudo e senza nessuna remora. Adam e Asya si conoscono fin da quando erano bambini e frequentavano le elementari; lei ha continuato gli studi, lui dopo il liceo ha iniziato a lavorare. Oggi è un piccolo imprenditore: ha un garage con un’attività ben avviata che contribuisce a portare avanti con i suoi operai arabi. Asya insegna letteratura francese e la sua vita scorre con le giornate vissute a scuola o in biblioteca per le sue ricerche. Dafi, quattordicenne inquieta e insonne, è costantemente intenta ad osservare i propri genitori. Adam e Asya si sono amati lungo il corso della loro vita. Dopo la tragedia della morte del loro piccolo figlio avvenuta anni prima, qualcosa fra di loro si è spezzato, un’unione piena d’amore è andata in frantumi. Stare insieme ora è diventato una routine, entrambi non hanno più occasione per sentirsi veramente felici. L’incomunicabilità detta le regole nel grigiore delle loro vite. Asya avverte la sensazione di essere divenuta prigioniera, cerca quotidianamente di rimandare il più possibile il suo rientro a casa, è immersa sempre più nei suoi studi, e tutta questa stanchezza di vivere solca il suo viso, invecchiandola, e mina il suo corpo. Adam, dal suo canto, vive in silenzio l’incapacità di renderla felice e vorrebbe ossessivamente conoscerne i lati oscuri e il mistero che avverte negli occhi e sul viso della donna che ama. Entrambi sentono ancora la necessità di vivere insieme ma hanno paura di fare per primi un passo. Adam sceglie così, nei suoi silenzi, di continuare a porsi solo domande. Ecco che un giorno arriva Gabriel, e Adam, ispirato dalle sensazioni che l’incontro gli detta, vuole che diventi assistente di Asya. Ha vissuto per alcuni anni in Francia e la moglie può trarne beneficio per i suoi studi. Ben presto però diverrà il suo amante e con lui tornerà ad assaporare la felicità, quella felicità che fa illuminare il viso e fa brillare gli occhi, ristabilendo quell’equilibrio che Adam invano auspicava e che per adesso, anche se non per suo merito, rivive. Lo scoppio della guerra del Kippur lo porterà lontano da loro: Gabriel si è arruolato e quando il conflitto finirà di lui non si avranno più notizie. L’assenza dell’amante fa ripiombare Asya nelle proprie infelicità. Adam, che ama sua moglie più di se stesso, decide quindi di mettersi in viaggio alla ricerca di Gabriel, quell’uomo che ha ridato vita ad Asya merita di essere ritrovato. E’ profondamente convinto che con il suo ritorno si ripristinerebbe quel sottile e fragile equilibrio divenuto oramai indispensabile per poter continuare a vivere. Ed è lo stesso equilibrio costituito da tante piccole forze che in un terra di conflitti, come quella araba israeliana, potrebbe riconciliare i due popoli in una pacifica convivenza.
“Asya è sempre stata accanto a me come l’albero nel cortile, come il mare che si vede dalla finestra. Se una volta qualcuno mi mettesse una mano sulla spalla, in silenzio, con un gesto di vera amicizia e mi bisbigliasse all’orecchio: - Adam, tu che sei sempre così taciturno, a che cosa pensi? Gli direi subito la verità: - Ti sembrerà strano, ma penso a lei, non sono capace di pensare ad altro.“
Nel romanzo L’amante Abraham Yehoshua evidenzia con uno stile narrativo introspettivo e intimista le incomunicabilità nei rapporti umani, le solitudini, l’amore e anche le diverse speranze nei possibili cambiamenti che albergano nell’animo di ognuno dei protagonisti. Abraham B. Yehoshua è considerato uno dei maggiori scrittori israeliani contemporanei. Da alcuni anni è uno dei possibili candidati al premio Nobel per la letteratura. Nato a Gerusalemme nel 1936, vive a Haifa dove è professore ordinario di Letteratura comparata all’Università. Yehoshua è un intellettuale molto versatile, oltre ad essere scrittore, saggista, è anche autore di pièces teatrali. E’ molto amato e seguito per il suo impegno pacifista: è membro di Shalom Achshav e impegnato nei processi di pace.
L'amante
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