L’amante è finita di Maria Venturi

Un decoder, un ottimo regalo, una “quasi firma” per un rapporto stabile invece, pochi mesi dopo, arriva la batosta; Irene accusa il colpo, si chiede se troverà mai l’amore, quello che tutti, attorno lei, sembrano dare per scontato, persino sua sorella, che non potrebbe essere più diversa da lei.
Adotta una bambina con il suo uomo, Tommaso, e tutto sembra procedere per il meglio a un tratto, però, la sorella sparisce, invaghita di un altro uomo, lasciando Tommaso solo con la bambina e gli assistente sociali, che non gli hanno ancora affidato la custodia esclusiva.
Logicamente Irene si offre di aiutare il cognato, e qualcosa cambia, un sentimento s’insinua dolcemente e lentamente tra i due, un’ancora per entrambi che si tramuterà in amore tra loro e per la piccola che Tommaso aveva adottato con sua moglie.
Chiaramente la famiglia di Irene non accetterà la loro relazione, poiché secondo loro Irene si è intromessa senza alcun diritto, ma l’amore ha davvero bisogno di permessi e diritti?
Passa il tempo, e una tragedia si abbatte su Irene e Tommaso, i primi sospetti, le prime bugie, le prime passioni sopite che reclamano dazio; un nuovo amore o il dolce ritorno a casa, tra le braccia conosciute ma, forse, ormai estranee?
L’amore c’è, ma a volte non basta, per tenere legate due persone.

Maria Venturi non finirà mai di stupire, adire il vero, chi la conosce e la legge da anni sa che il suo tocco riesce a rendere meravigliosa una storia all’apparenza banale e scontata.
In “L’amante è finita” (RCS, 2004) i sentimenti sono vivi e reali, i dialoghi stupendi e taglienti come lame affilate e amori che affronteranno prove severissime e terribili, e non è detto che questo nobile sentimento riesca a donare felicità ai cuori che abita.
Un libro da divorare in poche ore, una protagonista che non potrete fare a meno di amare, come tutte le protagoniste nate dalla penna di Maria.