L’amore cattivo di Francesca Mazzucato

“L’amore cattivo morde il corpo e lo sventra. Avvilisce l’anima. La rimpicciolisce e la devasta. L’amore cattivo è senza suono e senza odore.“

Una scrittura al femminile, audace, intelligente, delicata, quella della scrittrice Francesca Mazzucato, che non delude mai. Dopo il successo del romanzo La riscoperta. Una passione inaspettata, nel quale la nostra autrice ha narrato l’amore degli adulti, torna alle stampe con un nuovo libro dalla trama delicata e molto attuale, dal titolo L’amore cattivo (Giraldi Editore, 2015).
L’amore malato è un lato oscuro dell’amore, violento, ossessivo e soprattutto maschile. Una storia drammatica descritta con una profonda sensibilità umana e letteraria. Nora e Alessandro sono i protagonisti: quarantenni di successo, entrambi professionisti, si incontrano una domenica pomeriggio, nel giorno che non finisce mai e che si sfilaccia in momenti di noia, in una libreria della Stazione Centrale di Milano. Complici alcuni libri, saranno attratti l’uno all’altra e in poco tempo si innamoreranno. Sarà un amore inatteso sia per Nora che, dopo delusioni e rapporti fallimentari, credeva non le sarebbe più accaduto, che per Alessandro, deluso e amareggiato per la separazione dalla moglie. Nora è cresciuta soffrendo per la mancanza di affetto da parte della madre, una donna scostante priva d’amore, e con la certezza di essere stata l’errore nella sua vita.

Chi è stato orfano in qualche forma, orfano di cure primarie, di rispetto e ascolto, orfano dell’amore necessario, lo rimane tutta la vita, e cerca solo di colmare quel vuoto.

Il rimmel sbavato sul viso di lei simile ad una maschera e le ondate di rabbia che le riservava sono ancora ricordi indelebili. Immagini senza tempo, ferme e immobili nella mente e nel cuore di Nora, ricordi vivissimi della sua infanzia e della sua adolescenza, vissuta tra disagi e lacerazioni d’anima. Infelicità mute o sorde. Bastava poco a far riemergere quel suo dolore antico che non l’abbandonava mai, era sempre lì in agguato, anche dopo un giorno di lavoro intenso.

“Tutto era difficile. Complicato da capire. Da quel dolore non veniva accettazione ma solo rabbia. Era sempre a pezzetti.“

Nella sua solitudine, Nora amava fantasticare un uomo gentile, attraente, solido, che forse prima o poi avrebbe incontrato. Alessandro era giunto all’improvviso, inatteso. Il desiderio di sentirsi amata e desiderata la faceva vivere come una felice protagonista di un bel sogno. Lo sentiva interessato a lei, era l’uomo che sognava.

E così nella ricerca della stabilità, pur di avere l’illusione di essere una coppia, ci si avvicina al precipizio

scrive Camilla Ghedini nella prefazione al libro e così

l’aggettivo cattivo assume l’accezione di ambiguo, perverso, ossessivo, maledetto, violento, criminale.

Alessandro sarà il suo amore cattivo, quell’amore dal quale lei era sempre fuggita.

“Quando faceva così non era piacevole, gli succedeva all’improvviso, le ragioni erano minuzie irrisorie, lo avvolgeva una rabbia che montava all’istante modificandomi tratti del volto, la voce diventava diversa, le parole da dolci a terribili, ma passava, passava quel momento, e si scusava … così Nora lo giustificava sempre, immaginava che avesse bisogno di conferme, che vacillasse anche lui e desiderasse sentirsi amato …“

Con una cura particolare e una profonda sensibilità nel tratteggiare le storie, Francesca Mazzucato entra nelle pieghe dell’animo delle donne violate, nelle loro fragilità, nel loro bisogno di amore e di riconoscimento della loro persona. Una scrittrice insuperabile nell’indagare nella psicologia non solo femminile, ma anche maschile e nel portare alla luce i cattivi pensieri e le manie possessive. L’amore cattivo è una storia dolorosa con una voce importante, quella di Nora, e di tutte le donne che con le loro richieste d’amore diventano vittime per colmarne il vuoto profondo. Una lettura da condividere!