L’amore graffia il mondo
- Autore: Ugo Riccarelli
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2012
Un amore così fragile, così violento, così tenero, così disperato, come diceva Prevert in una delle sue liriche più conosciute, è il vero protagonista de "L’amore graffia il mondo", l’ultimo romanzo di Ugo Riccarelli, recentemente scomparso.
Un sentimento intenso, a tratti gioioso, a tratti avvilito e addolorato fa da filo conduttore alla storia di Signorina che ha ricevuto questo nome particolare dal padre, ferroviere, che l’aveva chiamata così come la locomotiva più bella che egli vedeva transitare sui binari del treno. Signorina cresce in quel mondo, accanto a una ferrovia, in un periodo che va dal fascismo alla seconda guerra mondiale, in una realtà a metà tra l’Italia rurale e quella in un primo sviluppo, dove accanto ai mezzi di locomozione stanno le vecchie case, la povertà, gli animali da cortile come l’Armida, l’oca che emette strani versi, a Signorina, però, assai familiari. E’ una bambina buona e intelligente con un talento creativo particolare: con le sue mani saprebbe fare tante cose come le aveva mostrato quell’omino dagli occhi a mandorla che le aveva insegnato a realizzare vestiti con un semplice foglio di carta; in lei, l’apprendimento della tecnica trova terreno fertile poiché Signorina, seppur molto giovane, è ricca di talento. Riesce a frequentare una scuola di cucito anche se il padre, con la mentalità tipica di quei tempi, le aveva proibito tante cose: l’istruzione, l’uscita con le amiche e altro ancora, perché la vita andava così in quegli anni. Signorina cresce e, tra un bombardamento e l’altro, diventa donna, ancor serena, nonostante le difficoltà della guerra. Poi arriva Beppe, il primo amore e a lui Signorina vuol donare tutta se stessa. Da qui una serie di vicissitudini che sono quelle della protagonista ma di tante altre donne che hanno dato tutto per coloro che amano. L’unione con Beppe le regala Ivo, adorato dalla sua mamma ancor più perché nato imperfetto, debole, neppur capace di emettere il primo vagito e con quel respiro così faticoso, così difficile. Al piccolo Signorina dedica la sua esistenza: si lascia graffiare, ferire dalle tante difficoltà che spesso paiono insormontabili e che, ad un certo punto, la soverchiano e la trascinano in un baratro nel quale non si vede più luce. Signorina si rialza ancora, supera altre contrarietà perché ama Ivo più di se stessa. L’amore per lui, per il marito, per la famiglia intera la costringe a dolorose rinunce che lei accetta, anzi sarebbe pronta a farne il doppio e ancor di più. Anche il progresso le dà una mano: Signorina, coraggiosa, aperta al nuovo, non vuole vivere nella rassegnazione, accetta soluzioni rischiose per il futuro e, in questo caso, è lei a graffiare il mondo in nome dell’amore.
Pubblicato da Mondadori nel 2012 e vincitore del Premio Campiello 2013, “L’amore graffia il mondo” è l’ultimo romanzo di Ugo Riccarelli che ci ha lasciato pochi mesi fa dopo averci donato scritti toccanti e meravigliosi. Nel libro le descrizioni dei vissuti dei personaggi sono, a dir poco, perfette perché linguisticamente efficaci, scorrevoli, coinvolgenti. La storia ci ricorda tanto lo scrittore stesso, con i suoi trascorsi a volte assai difficili ma affrontati con il coraggio e la voglia di una rinascita che si ravvisa nel finale del romanzo le cui pagine sono ricche di quell’umanità e quella sensibilità che rendono un’opera indimenticabile, così come rimarrà per noi l’autore.
L'amore graffia il mondo
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Devo ammettere di aver scoperto un grande autore. Sebbene il libro sia di poco più che 200 pagine ci ho impiegato circa 10 giorni per terminarlo. Uno stile sublime, la descrizione delle azioni così dettagliata, coinvolgente, perfetta, efficace. E poi la figura di Signorina è semplicemente eccezionale: donna del proprio tempo, dotata di una forza d’animo e gran coraggio che pur piegandosi alle decisione di un padre autoritario che le vieta l’istruzione, le uscite con le amiche, non si abbatte mai. Nonostante queste privazioni riesce, però, a frequentare una scuola di cucito con la speranza di poter aprire una sartoria. E’ una donna talentuosa Signorina, da un foglio di carta riesce a ricavare un vestito, proprio come aveva visto fare tanto tempo prima a quello strano omino con gli occhiali.
Pur essendo lei la protagonista, L’amore graffia il mondo deve essere visto come un grande romanzo corale dove Riccarelli non trascura nessun personaggio, anche se li abbandona per qualche capitolo. Pur essendo ambientato negli anni della Grande Guerra vi è un giusto equilibrio tra narrazione di sventure e buone notizie, come nella vita di tutti i giorni. E’ bellissima la descrizione del rapporto tra Signorina ed Ivo: a quel bimbo malato dedica tutta se stessa: si lascia graffiare, ferire in tante occasioni, sembra essere sul punto di soccombere più volte ma poi il suo coraggio la porta a rialzarsi sempre. Ivo puo’ essere visto come una figura autobiografica: infatti Riccarelli per tutta la vita ha sofferto di gravi problemi respiratori che poi l’hanno portato alla morte.
I personaggi che non mi sono piaciuti affatto sono Mario e Beppe: il primo è figlio del suo tempo e più che un personaggio sembra una caricatura, il secondo sembra quasi approfittare del coraggio di Signorina, a volte lasciandola in balia degli eventi.
In definitiva non posso che consigliarvi questo libro: l’ho sentito molto vicino, tanti rimandi alle storie che mi raccontava mia nonna.