Ludovico Ariosto ne L’Orlando Furioso tratteggia il personaggio di Orlando, folle per l’amore verso Angelica, principessa del Catai. A una prima lettura sembrerebbe una ripresa di quell’amor cortese che continua nella poesia dei cosiddetti petrarcheschi ma la follia di Orlando è chiaramente una bonaria presa in giro nei confronti di questi innamoramenti senza speranza nei confronti di una donna irraggiungibile che proprio perché ignara o quasi del sentimento finisce regolarmente tra le braccia di un altro.
Con un salto temporale di circa duecento anni si giunge nella Francia del Settecento. A parlare d’amore e affini sono tre autori diversi per intendimenti: Jean-Jacques Rousseau, Bernardin de Saint-Pierre e Cloderlos de Laclos.
Filosofo e pensatore, Rousseau è stato il primo a immaginare ne La nouvelle Eloise una storia d’amore che sembra anticipare i canoni romantici: amore contrastato, netta separazione tra amore e matrimonio, sofferenza .
L’amore tra i due giovani Paul e Virginie nell’omonimo romanzo scritto da Bernardin de Saint Pierre è quello di due anime pure che vivono in una società ideale. Ad essa si contrappone la malevola civiltà che contribuirà a dividere i due innamorati appartenenti a diverse estrazioni sociali.
Cloderlos de Laclos invece più che l’amore ne Le relazioni pericolose esalta il libertinaggio salvo poi inserire a chiosa un epilogo didattico nel quale ammette la peccaminosità di tale comportamento.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: L’amore nella letteratura: dal Cinquecento al Settecento
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