L’appello
- Autore: John Grisham
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Mondadori
Un romanzo profondo che affronta con serietà impegnata molti temi di primaria importanza ed attualità. La pena di morte negli Stati Uniti vista secondo le diverse angolazioni. Certamente una barbara usanza che Grisham condanna in tutti i modi e di cui ne auspica la fine. Lo strazio dei parenti delle vittime, il dolore immenso di fronte all’ingiustizia per eccellenza, un efferato delitto che non chiede altro che compassione. A questo fa da contraltare il deciso contrasto dell’autore alla pena capitale che, sembra dimostrato dalle statistiche in tutto il mondo, non rappresenta assolutamente un monito al crimine e non contribuisce a far diminuire i delitti. L’angoscia dei condannati nel braccio della morte, le vicende giudiziarie che durano decenni. Lo stato d’animo di uomini che, seppur colpevoli, devono affrontare una prova tanto disumana ed incivile: alcuni di loro non sono cambiati, non sono pentiti; per altri invece il tempo ha scavato un solco gigantesco tanto che sono persone profondamente diverse da quelle che hanno perpetrato i crimini più crudeli e malvagi; altri ancora sono forse sempre stati innocenti ed allora la loro prova è davvero innaturale ed insopportabile.
Grisham affronta la problematica in modo assai professionale e documentato, come un vero e proprio addetto ai lavori. Da questo enorme studio ne nasce un’analisi assolutamente imperdibile che insegna molto a noi, profani della materia giudiziaria. L’esposizione non è mai banale ed anche per i temi più specifici non diventa mai pesante e noiosa. La trama è di per sé appetibile ed il lettore è invogliato a raggiungere in breve tempo l’epilogo delle seicento bellissime pagine del libro.
Nell’America del sud degli anni sessanta spadroneggiano gli incappucciati del Ku Klux Klan, tristemente famoso per il feroce razzismo perpetrato nei confronti di neri ed ebrei. In quegli stati agricoli, pieni di entusiasmo ed altamente produttivi, la piaga del Klan è forte, indiscutibile, ed è stata ripresa più volte da romanzi e filmografia. In questo contesto Sam Cayhall insieme ad altri complici, affiliati dell’associazione razzista, semina il terrore facendo esplodere esplosivi di tutti i generi. L’attentato ad un ricco ebreo si trasforma in tragedia; perdono la vita i due figli dell’uomo d’affari ed egli stesso rimane in sedia a rotelle. Le indagini portano a Sam che viene imprigionato con prove schiaccianti. Dopo più di vent’anni il condannato è ancora nel braccio della morte ed aspetta le se ultime ore con inquietudine quando un giovane avvocato riprende in mano la causa in sua difesa. Il ragazzo è nientemeno che il nipote di Sam e si chiama Adam Hall. Come mai Adam si è fatto vivo solo dopo tanto tempo? Ha degli interessi personali o vuole solamente salvare un suo parente? Dove sono i complici di Sam e quale ruolo hanno avuto nel terribile massacro? Sam è veramente l’unico colpevole o ha avuto solo un compito marginale nella vicenda? E’ colpevole perché figlio di quella società che ha generato il razzismo in tutte le sue forme? E’ forse innocente? Si salverà dalla pena finale?
Un romanzo duro, per certi versi angosciante, ma che fa riflettere e che ci tiene sicuramente svegli fino alla fine!
L'appello
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