L’apprendista stregone
- Autore: J. Wolfgang Goethe
- Genere: Libri per bambini
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Donzelli
- Anno di pubblicazione: 2017
Ecco un nuovo classico illustrato per Donzelli dall’ormai notissimo artista argentino Fabian Negrin: questa volta ci troviamo di fronte al grande Johann Wolfgang von Goethe, che nel 1797 aveva composto in Germania una ballata presto divenuta celebre, una sorta di filastrocca in rima che i bambini si divertivano a cantare. A noi lettori il titolo “L’apprendista stregone” ci suggerisce il film di Walt Disney del 1940, il celeberrimo Fantasia, dove un maghetto improvvisato, Mickey Mouse, si muoveva ballando sulle musiche scritte dal compositore francese Paul Dukas a fine Ottocento.
Sempre di attualità Fantasia, che per la fine dell’anno sarà riproposto a Roma, al Parco della Musica, con l’orchestra che dal vivo accompagna la proiezione. Una ragione in più per leggere il racconto in rima, tradotto agilmente da Simona Santarelli, insomma l’originale!
Il vecchio Stregone è uscito di casa finalmente, e il piccolo narratore improvvisandosi mago a sua volta vuole imitare i gesti e i riti magici, obbligando una vecchia scopa ai suoi voleri:
“Forza, dritta su due gambe, che ti spunti poi una testa, vola vola, corri lesta, fila via con quella secchia!”
la scopa corre verso il fiume, si riempie d’acqua, ma prestissimo l’acqua traboccherà riempiendo tutti i recipienti, secchie, un veliero, la vasca, l’intera casa sta per essere allagata: il povero piccolo mago non ricorda più la parola magica che faccia cessare quel diluvio, prova allora con un’ascia affilata a spezzare la scopa demoniaca, convinto di aver ragione finalmente della forza di tutta quella cascata, ma
“L’acqua sale nel salotto e sulle scale! Che terribile rovescio.
Ascoltatemi maestro… Ho svegliato delle forze che non so più dominare”.
Il Maestro, tornato a casa, ha subito ragione del disastro causato dall’inesperienza del piccolo mago, un po’ troppo presuntuoso, e rimette al loro posto le scope impazzite
“C’è vita a una sola condizione: che lo voglia lo Stregone”.
Le immagini che corredano i versi sono come al solito originali e piene di suggestioni: ecco il bambino apprendista di fronte al fonografo, con tanto di tromba di ottone, che ascolta un vinile degli Who e le scope che in una intera pagina si mostrano come la sequenza di un film. In un’altra pagina dell’albo la scopa diviene un oggetto enorme, demoniaco, assume quasi l’aspetto di una strega. Ed infine, a tutta pagina, ecco il nostro sfortunato protagonista completamente sommerso, mentre gli oggetti fluttuano intorno a lui… la macchinetta del caffè moka, una seggiola, il lume, un fiore, e anche un sorridente Topolino… Lo Stregone, la cui immagine chiude “L’apprendista stregone”, è un maestro severo, arrabbiato dalla marachella del suo imprudente allievo: ma indossa abiti settecenteschi, calzoni a sbuffo, calze di seta, maniche larghissime... ma il cappello, una sorta di piccolo batiscafo, che ci ricorda forse Jules Verne? Davvero pieno di ironia Fabian Negrin!
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