L’attimo prima
- Autore: Francesco Musolino
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2019
Solo sfogliando le prime immagini e guardando la copertina de L’attimo prima di Francesco Musolino si ha come un attimo di felicità, di pensiero sospeso. Nei ricordi di Lorenzo, che ha sempre vissuto a Messina, ci sono i genitori e il loro ristorante La bella Tavola; soprattutto è in evidenza la figura di Leandro, il padre, che per Lorenzo è un gigante, per affetto e per la protezione che dà al figlio e alla sorella Elena.
Il ricordo va a questo sole accecante, i due bambini che giocano sotto al tavolo. Leandro sempre con una sigaretta in bocca, i cambiamenti che fa la moglie in cucina. Il burro sta nel frigo o non ci sta? Il pane sciapo toscano è apprezzato a Messina o no? Leandro è un filosofo del cibo senza saperlo. I litigi con la moglie Sara finiscono presto con un bacio rubato.
Da piccolo, Lorenzo guardava spasmodicamente tutti i gesti in cucina della madre. Si sa muovere in cucina, ma in realtà dovrebbe studiare più che aiutare i genitori nel ristorante: Leandro vuole che abbia il pezzo di carta, che dà almeno la possibilità di fare altro nella vita, se uno lo vuole, certo.
Lorenzo non riesce mai a scontentare il padre e quindi continua anche a studiare. I vent’anni di Lorenzo sono tratteggiati da Francesco Musolino con molta onestà intellettuale, a costo di perdere (speriamo di no) qualche giovane lettore.
Lorenzo non va in discoteca, non si fa di cocaina, non ci sono scene da guerriglia urbana, nessuna paranza dei bambini.
Lo scrittore sceglie volontariamente di togliere il superfluo per rendere questo libro un dialogo amoroso con il padre che, morendo improvvisamente, ha lasciato a metà. La morte di Leandro mette Lorenzo in una stazione di stallo, di depressione quasi.
Non vi svelo la fine del libro, però devo per forza ricordare il lavoro che Lorenzo trova in un’agenzia di viaggi, con un proprietario un po’ folle, che usa tutte quelle parole inglesi per sembrare meno provinciale e tratta un’impiegata senza il dovuto rispetto.
Un libro bello? Sì, molto, da consigliare a tutti, soprattutto a quegli uomini o ragazzi che non hanno più il padre.
È un avvenimento normale, siamo mortali, ma non si può rimanere arresi. Lorenzo ricorda quando Leandro metteva su il disco di Ravel, il Bolero, e sentiva verso il padre un amore viscerale, assoluto. La morte del padre ha reso Lorenzo un analfabeta delle emozioni e nemmeno le dottrine Zen della sorella possono aiutarlo, almeno non subito.
L’attimo prima è un libro da leggere, onesto, sincero e intimista, che a volte scalda il cuore, in altre parti lo raggela.
L'attimo prima
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